Sono numerosi gli articoli e i commenti comparsi negli ultimi giorni sulla proposta di legge del Movimento 5 Stelle Lombardia sulla sospensione dell’obbligo vaccinale.
Il dibattito però si limita a ribadire una polarità che conosciamo: da una parte chi sostiene che i vaccini vadano estesi, dall’altra chi li vorrebbe cancellare.
Pochi o nessuno si sono soffermati ad analizzare nei dettagli la proposta di sospensione dell’obbligo vaccinale che replica la sospensione dell’obbligo vaccinale in essere dal 2007 nella Regione Veneto. In questo senso, i dati raccolti in quella regione, dimostrano come questa scelta sia funzionale. Il pericolo per la salute pubblica legato alla sospensione dell’obbligo, non è sostenuto dai fatti evidenziati dall’esperienza veneta. Il bilancio della Società Italiana di Igiene sulla sperimentazione veneta è inequivocabile: “Crediamo che la sospensione dell’obbligo vaccinale debba essere il futuro di tutte le regioni italiane” ha dichiarato Michele Conversano, presidente dell’associazione.
La proposta di legge del Movimento 5 Stelle poi prevede un osservatorio che monitora l’andamento epidemiologico e che, in caso di emergenza epidemiologica, appronta tutte le misure necessarie sulla base di dati storico-scientifici.
Il progetto di legge presentato dal Movimento 5 Stelle, che non interviene in alcun modo per eliminare la gratuità dei vaccini, ha alla base un concetto espresso dall’Istituto superiore della sanità, e cioè: “Sospendere l’obbligo di vaccinazione non significa necessariamente smantellare il sistema vaccinale, ma iniziare ad affrontare il problema del divario tra vaccinazioni obbligatorie, facoltative e raccomandate nell’ambito di un nuovo tipo di percorso”.
In Lombardia poi, dal 2008, le famiglie hanno diritto al “dissenso informato” alla profilassi obbligatoria. La nostra proposta di legge porta solo a compimento il percorso della sospensione dell’obbligo ampiamente adottato da molti stati Europei.
Infine il Piano nazionale prevenzione vaccinale 2012-2014 del Ministero della Salute prevede che “Il Ministero valuterà la situazione delle altre Regioni, in particolare il grado di maturità dei sistemi vaccinali e solo dopo potrà concertare un percorso che porti ad un progressivo superamento prevedendo anche con un iter legislativo ben preciso. Solo se i tempi saranno maturi per tutte le Regioni, si potrà prendere in considerazione la possibilità di concertare un percorso operativo, affiancato da un iter amministrativo, che porti progressivamente tutte le Regioni, in maniera sincrona, verso il superamento dell’obbligo vaccinale”.
Dario Violi, M5S Lombardia