La Corte dei Conti ha stabilito che, solo nel 2012, i gruppi e i consiglieri della Regione Lombardia si sono attribuiti illegittimamente oltre 1 milione di euro di rimborsi spese. Non sono, infatti, stati capaci di giustificare alla Corte scontrini e fatture che avevano addossato alle spese relative all’attività politica per quella somma.
In particolare, la Lega Nord ha speso 597.525 euro di denaro pubblico senza averne diritto, il Pdl 297.721 euro, l’Udc si è attribuita ingiustamente 48.886 euro mentre il Pd 46.256 euro. L’Idv ha speso 12.365 euro di troppo, Sel 10.308 euro e il Partito Pensionati 827 euro.
Il capogruppo della Lega Nord, Massimiliano Romeo si è limitato a minimizzare: “la vicenda dei rimborsi è una pagina che riguarda il passato e che si è chiusa definitivamente”.
Fabrizio Cecchetti, vicepresidente della Lega Nord ed ex presidente del Consiglio regionale, per parte sua ha tardivamente espresso “l’assoluta volontà di fare chiarezza”. Il Presidente del Consiglio regionale in carica Raffaele Cattaneo del PdL ha parlato di “aspetti problematici relativi all’interpretazione della delibera della Corte”. Allo stesso modo per Sara Valmaggi del Partito democratico ci sarebbe “un problema complessivo di interpretazione della normativa nazionale”. Queste dichiarazioni identiche ribadiscono, sempre che ce ne fosse bisogno, che anche in Lombardia “l’affinità elettiva” di Governo tra Pdl e Pd è ormai ampiamente rodata.
Per il Movimento 5 Stelle Lombardia la contestazione della regolarità del controllo dei rendiconti dalla Corte dei Conti è irricevibile e ogni tentativo di autoassoluzione assurdo.
“Il Movimento 5 Stelle esprime piena fiducia nell’operato della Corte, e chiede che le forze politiche restituiscano immediatamente quanto non dovuto”, dichiara Silvana Carcano, portavoce e capogruppo del Movimento 5 Stelle Lombardia.
“E’ incomprensibile come amministratori che disponevano di ingenti somme che non richiedevano alcun obbligo di rendicontazione – continua Carcano – si siano attribuiti con leggerezza intollerabile altro denaro pubblico”.
“Siamo già usciti dal tavolo lombardo di riduzione dei costi della politica anche perché chiediamo una rendicontazione scontrino per scontrino anche per le spese sostenute dai singoli consiglieri nell’esercizio del loro mandato. La rendicontazione deve essere a piè di lista, e cioè puntuale, documentata e pubblica. Vigileremo perché le forze politiche coinvolte non si autoassolvano con deroghe o tecnicismi nell’ambito del diritto o sanatorie. Quel denaro è pubblico e deve tornare al più presto nelle disponibilità della Regione”, conclude la portavoce del Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Lombardia.