Oggi Beppe lancia un urlo di dolore. Ricorda, e come non farlo!, che i media, portavoce del Sistema, hanno attaccato con una violenza inaudita il MoVimento. Le grandi firme, i grandi registi, cantanti pataccari, conduttori e artisti di partito, si sono scatenati contro chi li avrebbe spazzati via dalle poltrone del Regime.
Siamo citati in numerosi articoli con l’unico obiettivo di denigrarci, raccontando mezze verità o addirittura piene menzogne, senza mai ricordare le battaglie che stiamo portando avanti nelle Istituzioni, da noi profondamente rispettate.
Beppe chiede di far sentire la voce alta e forte. Lo chiede ai 9 milioni di cittadini che ci hanno votato.
“Non potete credere che io, con l’aiuto di una srl e con un pugno di ragazzi in Parlamento, possa combattere da solo contro la partitocrazia, la massoneria, il sistema bancario, la BCE, la criminalità organizzata, contro tutti i media. Senza di voi, vinceranno loro.”
“Siete nove milioni di voci a cui è stata negata la democrazia, esclusi da qualunque decisione parlamentare, come dei paria. Tenuti sotto sedazione da giornali e televisioni che fanno impallidire la censura sotto il fascismo. Lottate per la sopravvivenza del nostro Paese come bestie ferite. Con il vostro voto avete cambiato la Storia del Paese. Ma è solo un inizio. Ovunque voi siate, fate sentire la vostra voce. Ognuno di voi è importante. Io ho una voce sola.”
No, caro Beppe, ne hai almeno altre nove voci. Tutte dentro le istituzioni. Quelle dei nove portavoce regionali lombardi.
Che, a differenza dei pochi parlamentari che hanno cambiato idea, sanno ancora riconoscere e denunciare chi ci vuole solo distruggere.
E che conoscono il tipo di impegno che si sono presi candidandosi nel M5S, mettendo in pratica la democrazia nel senso più nobile e alto del termine: la libertà di sé nel rispetto delle regole.
E che sanno rispettare e vivere l’etica politica del progetto a cui partecipano, allontanandosi dalla finta etica degli altri partiti.
Che comprendono quanto è sfiancante studiare, aggiornarsi, scrivere leggi, mozioni, dialogare con gli attivisti, coordinare gruppi di lavoro, comunicare quanto fatto, affrontando a testa alta un’informazione ostile e dura, pur di far passare il messaggio così scomodo al sistema.
Che, a differenza dei pochi parlamentari che hanno cambiato idea, creduloni, sanno bene che l’informazione ruffiana e le lusinghe di quella Casta , servono solo per circuirci, pronti poi a gettarci via appena non serviremo più.
Ma soprattutto, caro Beppe, noi nove portavoce regionali siamo consapevoli che l’opportunità unica che ci è stata offerta non è per i nostri meriti, ma per servire un Paese alla canna del gas e i suoi disperati cittadini.
Sappiamo bene che da 8 anni migliaia di persone hanno lavorato costantemente e faticosamente al sogno di far entrare i cittadini nelle istituzioni, sottraendo tempo e denaro alle loro persone e famiglie, sacrificando spesso e volentieri anche il loro diritto di svago. Faticosissimo lavoro gratuito culminato con la nostra entrata nelle istituzioni. Gran parte dei nostri portavoce nazionali, regionali e comunali si stanno comportando egregiamente, con un entusiasmo e una dedizione ai doveri e alla democrazia commovente. Ma è altrettanto vero che questo lavoro viene vanificato dai traditori (e dal fuoco amico…amico???), che pensano di essere nelle istituzioni per chissà quali fortune, per chissà quali divine investiture, usando il progetto di milioni di italiani per promuovere se stessi e assicurarsi un posto al sole.
Sappiamo bene, caro Beppe, che non serve lamentarci contro la stampa. Oggi è troppo forte quel sistema. Dobbiamo continuare nell’opera di “diventare quel cambiamento che vogliamo vedere”, come disse Gandhi, a testa alta, continuando ad essere come eravamo quando lavoravamo in comunità nei MeetUp: diversi! Al contrario degli altri partiti, non distoglieremo l’attenzione dalla nostra opera di denuncia per garantirci qualche firma per i nostri atti. Terremo insieme due obiettivi apparentemente in antitesi tra loro: da un lato, monitoreremo e denunceremo la vita istituzionale regionale rendendola pubblica, dall’altro, avanzeremo le proposte del nostro programma stanando chi le vuole davvero sostenere e chi no.
L’abbiamo detto tante volte anche in campagna elettorale, siamo in guerra….ma con un sorriso, caro Beppe.
E allora oggi giochiamo a REGINA REGINELLA….ve lo ricordate? vi aiutiamo noi nove:
“Regina reginella, quanti passi devo fare per venire al tuo castello con la fede e con l’anello, con la piuma e col mantello?
Dice la democrazia: fai 2 salti avanti da grillo.
Dice la partitocrazia: fai tre passi indietro da gambero.
A tutti gli eletti nazionali, comunali e regionali che in cuor loro si sentono più Gambaro che Grilli, fate un ultimo atto di dignità, ANDATEVENE.
I portavoce regionali M5S Lombardia