Tre no alla manovra finanziaria di Regione Lombardia. Così il Movimento 5 stelle ha bocciato con altrettanti voti contrari, nel corso del Consiglio regionale, la manovra finanziaria presentata dalla Giunta Maroni.
No al conto consuntivo 2012 del Consiglio Regionale. Il no nasce dalle anomalie rilevate nella documentazione del bilancio sul finanziamento di stampa e testate radiotelevisive. Per il movimento, la spesa di decine di migliaia di euro per pubblicizzare le attività del consiglio è immotivata. Movimento 5 Stelle ha chiesto anche l’accesso al sistema di contabilità del consiglio e della Giunta per esercitare un’ulteriore attività di confronto e controllo puntuale e precisa.
No al rendiconto 2012. Movimento 5 Stelle non era ancora in Regione Lombardia nel 2012 ma quell’anno, ha rappresentato il momento più basso a livello morale ed etico per la regione. Il rendiconto del 2012 rappresenta gli scandali, gli arresti di assessori per voto di scambio, concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione e per finanziamento illecito. L’uso improprio dei fondi pubblici è denunciato da più parti. Proprio per questo Movimento 5 Stelle ha espresso voto contrario al rendiconto 2012.
No all’assestamento del bilancio 2013. Il voto è contrario di movimento 5 Stelle è motivato dal comportamento illogico al quale il movimento ha assistito in aula. Una vera e propria farsa.
I politici non hanno ragionato sui contenuti, ma si sono limitati a votare solo sulla base di ordini di scuderia dei partiti. Su disabili, scuola, sanità e comunità montane gli stessi politici che lottano nelle commissioni su questi temi, hanno votato irrimediabilmente contro le proposte di Movimento 5 Stelle. Questo è un atteggiamento irresponsabile che rende la politica lontana dai cittadini. Ancora una volta prevalgono le logiche di partito e le incongruenze di una democrazia che a causa dei partiti non esercita la democrazia. La vecchia politica non appartiene al Movimento 5 Stelle che valuta la bontà dei contenuti proposti. Le enormi incongruenze alle quali abbiamo assistito non consentono che il voto contrario all’assestamento del bilancio.
Il Movimento 5 Stelle, nell’ottica di una opposizione costruttiva, ha comunque presentato nel corso della seduta numerosi emendamenti e ordini del giorno per orientare verso un futuro sostenibile la distribuzione delle risorse pubbliche in Lombardia. Tutti gli atti presentati sono stati respinti a colpi di maggioranza, spesso con il voto favorevole della presunta opposizione di Partito Democratico e Lista Ambrosoli.
Tra gli emendamenti, in particolare, è stato ritenuto non ammissibile quello che chiedeva l’abrogazione dell’articolo 25 della legge regionale 33 del 2009, la cosiddetta “legge Daccò”. Movimento 5 Stelle prende atto che il Consiglio regionale, con dei tecnicismi, non vuole chiudere il capitolo nero della sanità Lombarda in tema di finanziamento alla sanità privata. La “legge Daccò” con il sistema criminoso che ha generato, ha portato al crollo della giunta Formigoni e ad un netto squilibrio tra privato e pubblico nella distribuzione delle risorse nella sanità lombarda tutto a favore del privato.
Il Consiglio regionale ha bocciato, con il voto bipartisan di Pdl, Pd, Lega e Lista Ambrosoli e Lista Maroni, la proposta di M5S di istituire un fondo per il microcredito.
Doveva essere quello il luogo nel quale il Movimento 5 Stelle Lombardia, in accordo con gli uffici della Giunta, avrebbe destinato le risorse decurtate dallo stipendio dei consiglieri del gruppo. Il fondo, con un regolamento di utilizzo, avrebbe consentito, l’accesso trasparente a piccole e medie imprese al microcredito. I Consiglieri del Movimento 5 Stelle, riducendosi lo stipendio, hanno già accantonato più di 200 mila euro.
Per Movimento 5 Stelle la bocciatura è un atto strumentale dei partiti che impedisce al movimento, per ora, di mantenere un preciso impegno elettorale.
Questa è una ulteriore dimostrazione di quanto PD e PDL siano uniti ed allineati quando si parla di soldi. Evidentemente temono quelli che concretamente pretendono di mantenere quando promesso in campagna elettorale ai cittadini.
Per Movimento 5 Stelle è inaccettabile che chi è stato incapace di ridursi concretamente lo stipendio strumentalizzi la volontà politica di un gruppo che ha effettivamente decurtato gli stipendi dei consiglieri.
Nel corso della discussione i consiglieri di maggioranza e opposizione hanno parlato di elemosina alle imprese. E’ un punto di vista inaccettabile: quel denaro è pubblico ed è stato sottratto ingiustamente dai partiti dalle casse regionali.
Movimento 5 Stelle valuterà, nei prossimi giorni, altri percorsi per restituire finalmente denaro pubblico alle piccole e medie imprese.
Il Consiglio regionale ha anche respinto, con il voto contrario di tutte le forze politiche eccetto M5S, un ordine del giorno sul rendiconto di bilancio 2012 della Regione Lombardia che imponeva maggior trasparenza e una più corretta informazione rispetto a quanto rilevato dalla Corte dei Conti sul bilancio 2012. In particolare Movimento 5 Stelle chiedeva di aggiungere sul sito della regione, nella sezione “Trasparenza”, al titolo inutilmente propagandistico “Regione, conti in regola” l’assunto “con rilievi della Corte dei Conti”.
Il Consiglio ha poi respinto un ordine del giorno di M5S sul fondo famiglia, risorse che la giunta vorrebbe destinare i gruppi familiari fragili. Il movimento, favorevole alla destinazione di denaro ai nuclei familiari in difficoltà, ha però denunciato che la somma per la costituzione della somma è stata sottratta, in parte, ai fondi destinati alla salute e non, come promesso, attraverso il reperimento di nuove risorse. Il fondo famiglia risulta oggi a tutti gli effetti uno spot elettorale delle maggioranza che non è stata in grado di offrire una visione trasparente della costituzione del fondo e dei suoi destinatari.
M5S è intervenuto anche su ARPA, l’agenzia ambientale della regione, con la richiesta di maggiori risorse quale investimento a protezione dell’ambiente utile al miglioramento della salute dei cittadini con una conseguente diminuzione della spesa sanitaria. L’ordine del giorno di Movimento 5 Stelle è stato respinto.
Quanto alla scuola, un ordine del giorno che chiedeva la diminuzione dei fondi erogati per la libera scelta dei percorsi educativi. Per la dote scuola sono stati stanziati 34 milioni di euro, per la libera scelta la stessa cifra. La dota scuola si rivolge al 91% dei ragazzi, solo il 9% alle scuole private. Movimento 5 Stelle ritiene del tutto squilibrata la destinazione delle risorse. Il consiglio regionale ha bocciato, ancora una volta, la proposta.