Il 20 aprile scorso è entrato in vigore un importante provvedimento di legge riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, il decreto legislativo n. 33.
Il Movimento 5 Stelle è il vero “responsabile” (in senso buono) di questa legge, che è nata in risposta ad una fortissima necessità di trasparenza e informazione sulla gestione della cosa pubblica espressa da parte dei cittadini, sulla scia anche del decreto anti-corruzione approvato nel 2012. Siamo estremamente convinti che il tema della trasparenza e la lotta alla corruzione sono e devono essere strettamente collegati, ed una corretta attuazione anche di questa nuova normativa sulla trasparenza potrà portare notevoli benefici anche alla lotta alla corruzione, a tutti i livelli.
In una recente circolare emanata lo scorso 19 luglio, infatti, il Ministro della Funzione Pubblica ha messo in evidenza notevoli criticità sull’attuazione della legge, invitando tutte le pubbliche amministrazioni, citiamo testualmente, “a dedicare la massima attenzione affinchè gli adempimenti di trasparenza siano curati in maniera tempestiva e funzionale alle esigenze dei cittadini”. La stessa circolare fornisce poi un interessante riferimento alla cosiddetta “bussola della trasparenza”, un sito web, raggiungibile all’indirizzo www.magellanopa.it/bussola, che svolge un’attività di monitoraggio sui siti internet delle diverse amministrazioni, verificando se gli stessi rispettano la normativa e in che misura.
Abbiamo verificato la situazione relativa alle regioni, scoprendo che Regione Lombardia riporta 16 indicatori corretti su 41 rilevati, con una percentuale del 39%. Insomma, non si può proprio parlare di ”eccellenza lombarda” in questo campo, infatti la classifica delle regioni riportata sullo stesso sito vede la Lombardia solo al settimo posto, ben distanziata dai primi posti della Liguria e della Toscana (la situazione è fotografata al mese di aprile 2013)
# |
Amministrazione |
Percentuale |
Indicatori Soddisfatti/Totale |
1 |
Regione Liguria |
82,93% |
34/41 |
2 |
Regione Toscana |
73,17% |
30/41 |
3 |
Regione Valle d’Aosta |
68,29% |
28/41 |
4 |
Regione Sardegna |
63,41% |
26/41 |
5 |
Regione Abruzzo |
58,54% |
24/41 |
6 |
Regione Sicilia |
46,34% |
19/41 |
7 |
Regione Lombardia |
39,02% |
16/41 |
8 |
Regione Lazio |
34,15% |
14/41 |
9 |
Regione Umbria |
31,71% |
13/41 |
10 |
Regione Calabria |
29,27% |
12/41 |
10 |
Regione Molise |
29,27% |
12/41 |
10 |
Regione Piemonte |
29,27% |
12/41 |
10 |
Regione Puglia |
29,27% |
12/41 |
11 |
Regione Basilicata |
26,83% |
11/41 |
12 |
Regione Marche |
24,39% |
10/41 |
13 |
Regione Friuli-Venezia Giulia |
21,95% |
9/41 |
13 |
Regione Veneto |
21,95% |
9/41 |
14 |
Regione Trentino-Alto Adige |
19,51% |
8/41 |
15 |
Regione Campania |
17,07% |
7/41 |
16 |
Regione Emilia-Romagna |
14,63% |
6/41 |
Abbiamo proceduto anche a verificare la situazione delle società partecipate dalla Regione, che pure sono soggette agli obblighi di legge sulla trasparenza e informazione. Anche qui, sorpresa, nessuna eccellenza, come si può vedere dalla griglia di controllo che abbiamo predisposto nessuna delle società rispetta in pieno la normativa.
In particolare le due società create ad hoc per Expo 2015 non brillano per trasparenza, Arexpo Spa non ha nemmeno un sito internet, e sul sito di Expo2015 Spa non c’è traccia né dei curricula né dei compensi degli amministratori.
Il nostro impegno è di tenere sotto controllo la situazione nei prossimi mesi, perché per noi la trasparenza non può essere né uno slogan né un mero adempimento, ma deve diventare uno stile di governo e di amministrazione. Chiediamo che si faccia di più e subito.