Nelle ultime ore assistiamo, sgomenti, all’ennesima escalation di eventi che stanno portando alla privatizzazione e delocalizzazione di diverse aziende presenti sul nostro territorio. E’ un bollettino di guerra. ST, Micron, Electrolux, Sisme, Nokia sono solo alcuni dei casi più eclatanti, ma la lista sarebbe lunghissima. Le motivazioni sono sempre le stesse, più o meno giustificate dal governo, solo a tratti argomentate dai manager, ma sempre imposte ai lavoratori.
Per le delocalizzazioni la prassi è quella di muoversi verso paesi in cui è possibile raschiare il barile risparmiando sul costo del lavoro e della materia prima. Si delocalizza verso Stati con cui non possiamo competere, perché il loro “comparto di diritti” per i lavoratori non esiste. A volte non esiste nemmeno una tutela giuridica delle persone in quanto essere umani.
Per le aziende che verranno privatizzate, invece, si tratta di scelte politiche precise che sono frutto delle larghe intese. Per queste aziende, nei prossimi mesi, si arriverà a tagli del personale ed aumenti di costo per i cittadini ed al solito “spezzatino” industriale e sociale. Dopo anni di investimenti per avere aziende pubbliche con elevati standard qualitativi, ora svendiamo il nostro patrimonio per entrate a breve termine che non porteranno alcun vantaggio per il medio e lungo periodo, anzi.
In entrambi i casi, o da privatizzati o da delocalizzati, saranno i lavoratori a pagare per tutti. Le scelte di questi manager incapaci e di questo governo fantoccio sono figlie di questa economia sbagliata, in cui si privilegia esclusivamente il criterio dell’esasperazione del profitto economico e politico a scapito di diritti, sicurezze e dignità delle persone.
Nel pubblico o nel privato che sia, saranno sempre i lavoratori e le loro famiglie a pagare il prezzo di una gestione malata, di cui la politica è stata connivente e boia, sempre alla ricerca di facili bottini di voti. Electrolux non è la prima società che stima un piano industriale di delocalizzazione e purtroppo non sarà nemmeno l’ultima: ad ora conta un numero di esuberi, solo su Solaro (MI), di circa 200 Unità. Su tutto il territorio nazionale invece sono coinvolti circa 1500 lavoratori.
In questo contesto di totale assenza di «responsabilità sociale», qualcuno ha scelto di non avere una visione di come vorremmo il futuro e di come muovere dei passi nel presente affinché questa visione si realizzi.
Come MoVimento 5 Stelle esprimiamo tutta la solidarietà nei confronti di coloro che stanno vivendo una situazione così difficile e penalizzante, appoggiando la causa di tutti i lavoratori coinvolti e cercando con tutti gli strumenti a nostra disposizione di supportarne le iniziative e le esigenze. Il Movimento 5 Stelle vuol informare i cittadini, coinvolgere le persone, renderle consapevoli perché a loro volta possano attivarsi e contribuire ad un cambiamento culturale volto a migliorare il tessuto sociale.
Insieme, e con forza, stiamo aprendo dei canali di comunicazione tra lavoratori, sindacati, soggetti politici ed aziende. E con forza, chiederemo che, al centro di questo dialogo siano posti i diritti dei lavoratori che vivono queste ore drammatiche con la dignità che contraddistingue un cittadino onesto.
Ci siamo già attivati, sia alla Camera che in Regione, per mettere al centro delle discussioni questi temi specifici. Vanno aiutate le aziende che rimangono sul nostro territorio e vanno tutelati i lavoratori quali forza trainante del nostro settore produttivo ed economico.
M5S Lombardia