Il Movimento 5 Stelle ha depositato oggi un’interrogazione a risposta scritta sul contestato progetto delle “Vie d’Acqua” di Expo Spa, un canale (in parte interrato in parte all’aperto) che attraverserà 22 Km del versante Ovest di Milano, passando per parchi e siti di rilevante valore ambientale come il Parco Pertini, il Bosco in città, il Parco di Trenno e il Parco delle Cave. Il tutto per un costo complessivo di 42 milioni di euro.
Il Movimento, preoccupato per le criticità emerse sul progetto che ha subito sostanziali modifiche dalla sua presentazione, chiede al Presidente Maroni quale sia il senso di costruire un’inutile infrastruttura che andrà e deturpare il territorio senza alcun beneficio concreto.
Sono numerose, e articolate, le obiezioni che M5S muove all’opera e di cui chiede conto alla Regione. Per M5S il progetto definitivo delle “Vie d’Acqua” non ha alcun legame con l’originaria idea dei canali navigabili, né con la storia del territorio e del sistema agricolo lombardo. M5S contesta l’esiguo contributo irriguo che il canale non navigabile porterà al Parco sud e chiede quali sono i poteri in deroga concessi al commissario straordinario Expo, riguardo alle modalità di declassamento delle aree oggetto di bonifica che il canale attraverserà.
Tra le contestazioni anche l’assenza per l’opera di una procedura di V.I.A. (Valutazione d’impatto ambientale), malgrado la stessa produca un massiccio impatto paesaggistico e alteri fortemente il sistema ambientale e urbano in cui va ad inserirsi. M5S lamenta anche la disinformazione sull’opera veicolata tra la popolazione. Il materiale diffuso riguarda esclusivamente immagini e simulazioni pittoresche e suggestive di un corso d’acqua all’interno dei parchi milanesi, per nulla verosimile al manufatto che effettivamente sarà realizzato. I 5 Stelle guardano anche al futuro e chiedono quale sarà l’eredità funzionale dei canali che si intendono aprire.
Stefano Buffagni, primo firmatario dell’interrogazione, dichiara: “Le Vie d’Acqua” sono un manufatto assolutamente inutile, costoso all’inverosimile e di impatto negativo per le zone coinvolte. Stando ai rilievi c’è abbastanza materiale per sospendere l’appalto e per una verifica sul lavoro svolto dagli enti preposti alla redazione del progetto. Con questa interrogazione vogliamo, oltre alle spiegazioni, un’assunzione di responsabilità di questa classe politica che tenacemente procede con lo sperpero di denaro pubblico in opere inutili e che non portano alcun beneficio alla collettività. E’ normale che la popolazione coinvolta direttamente dalla costruzione dei canali protesti vivamente. Da questo punto di vista il no categorico di Expo Spa a sedersi a un tavolo con i cittadini per limitare i danni risulta solo l’ennesimo atto di disprezzo verso chi quell’opera la pagherà di tasca sua”.