“Un piano a zero consumo di suolo”, questo è il sottotitolo che insieme alla “sostenibilità”, dovrebbe costituire l’obiettivo aureo annunciato dal nuovo Piano per la città di Varese.
In verità da una lettura neanche troppo approfondita, ci si accorge subito che anche questo Piano, come tutti i precedenti, continua bellamente a propinarci nuovo cemento e nuova erosione ambientale smentendo le indorate premesse. Forse siamo stati talmente abituati al millantato credito della politica e del politichese che alla fine si sono convinti della nostra incapacità di intendere la verità. Ebbene occorre dirlo forte e chiaro: così come impostato questo piano sarà il frutto più evidente del fallimento del concetto di “sostenibilità”, a cui invece il PGT – per legge – dovrebbe uniformarsi.
Il piano tace sul come fare per misurarla, sul come quantificarla, ottenerla, incentivarla e premiarla in modo sistematico, logico, progressivo e trasparente. Di fatto tace su tutti i fronti del merito e del metodo e offre solo – e nemmeno attraverso un Regolamento Edilizio di ultima generazione come invece dovrebbe – brandelli di sfilacciata sostenibilità energetica spacciandola per sostenibilità ambientale.
Ma per chi ci hanno preso? Per essere magnanimi: è un PGT retrospettivo, non innovativo, che non mancherà di mortificare la crescita nel segno della green economy. Inoltre il brutto vizio di erodere territorio per “fare cassa” non sembra ancora debellato, e la riqualificazione sostenibile del parco edilizio esistente viene ancora una volta prorogata sine die. Mobilità, edilizia, rifiuti e pianificazione rimangono ancora saldamente vincolate ad un vecchio modello urbanistico che ha raggiunto ormai il capolinea. Insomma siamo di fronte all’ennesimo PRG camuffato da PGT che nella sostanza tradisce i propositi e annuncia il suo fallimento prima ancora di essere approvato.
Tutte le nostre iniziative e proposte per migliorare il PGT sono state cassate, ma noi con insistenza chiediamo 7 cose:
– censimento urgente della quantità di edifici pubblici e privati esistenti dismessi per prendere coscienza dell’inutilità di nuova “cementificazione”;
– commisurare la capacità insediativa del PGT alla tendente previsione di decrescita demografica;
– applicazione del “principio di allineamento” al fine di ridurre progressivamente l’efficacia dei diritti edificatori e gli oneri di urbanizzazione, senza togliere
potenzialità edificatoria ai suoli;
– incentivare la nuova frontiera del recupero del patrimonio edilizio esistente, del miglioramento della qualità abitativa e della sostenibilità edilizia;
– attivare la “stellatura” degli edifici commisurando il grado di sostenibilità ecologicoambientale alla riduzione di oneri di urbanizzazione e delle tasse locali;
– approvare il RECENS21 (Regolamento Edilizio e Certificazione Energetica Sostenibile del XXI secolo) con lo scopo di attivare attraverso la green economy lo
“sviluppo sostenibile” della città;
– per mobilità urbana, edilizia, rifiuti & acqua e pianificazione, intraprendere urgentemente un nuovo paradigma urbanistico teso a stabilire premialità e riduzioni
della fiscalità locale a favore del cittadino virtuoso;
MoVimento 5 Stelle Varese