M5S Lombardia ha depositato una interrogazione a risposta scritta sull’Agenzia regionale centrale acquisti (ARCA) , ente che ha l’obiettivo di razionalizzare la spesa pubblica regionale. Nell’agosto 2012 la Giunta Formigoni individuava un assetto organizzativo per l’agenzia in modo che potesse essere immediatamente operativa e trasferiva dalla partecipata Lombardia Informatica personale a tempo indeterminato. Il 19 giugno 2013 la Corte Costituzionale riteneva illegittime le modalità di passaggio dei dipendenti a solo tempo indeterminato. Il 19 luglio 2013 Lombardia Informatica e Arca stipulavano un accordo che disciplina la fornitura di un servizio di supporto necessario a garantire la continuità dei servizi dell’agenzia. Il 2 agosto 2013 una delibera ha trasformato l’agenzia in società per azioni a totale partecipazione regionale affidando a Lombardia Informatica la regolamentazione del periodo transitorio occorrente per la trasformazione.
L’attuale direttore generale di Arca Andrea Martino risulta nominato presidente nel consiglio di gestione, con competenza esclusiva nella conduzione sociale e operativa della società SCR Piemonte, agenzia omologa a ARCA. Per M5S è dubbiosa la gestione delle assunzioni e dei servizi affidati a società esterne.
L’interrogazione, come si legge nel testo, chiede “la tempistica entro la quale saranno formalizzati tutti i passi restanti per concludere la trasformazione di ARCA in s.p.a.”. M5S vuole anche conoscere i costi in carico a Regione Lombardia per la convenzione tra Lombardia Informatica e Arca, il numero di dipendenti a tempo determinato e indeterminato e il numero di consulenti che operano per l’azienda partecipata. Quanto al doppio incarico di Andrea Martino M5S chiede alla Giunta “quali siano le motivazioni che hanno spinto Regione Lombardia a valutare idonea e compatibile la contemporaneità dei ruoli assunti dall’attuale direttore di ARCA”.
Stefano Buffagni, consigliere del Movimento 5 Stelle e primo firmatario dell’interrogazione, spiega: “L’impressione è che non ci sia alcuna coerenza tra gli obiettivi che si pone ARCA e la fantasiosa gestione politica che emerge dalle delibere, dalle sentenze dal tribunale, dai trasferimenti di personale e dalle nomine”.
“E’ un caos che merita di essere dipanato con un’analisi del quadro generale di riferimento, per arrivare a una valutazione trasparente sulla bontà, o meno, del lavoro di ARCA e delle scelte politiche che sono ricadute su di un ente di rilevanza strategica come la centrale acquisti della Regione e che risultano se non incoerenti, almeno azzardate e assolutamente confuse. Stiamo parlando di soldi pubblici e il tema merita nitidezza totale”.