Martedì 4 marzo il MoVimento 5 Stelle porterà in Consiglio Regionale una mozione per fermare la Pedemontana.
Non c’è più tempo da perdere, Pedemontana va fermata subito al Tratto A, in via di ultimazione, con l’immissione del traffico sulla A8 a Lomazzo. La realizzazione del tratto B1, fino all’imbocco della Milano-Meda a Lentate sul Seveso, sarebbe drammatico per tutta la Brianza. La superstrada è già oggi congestionata, l’arrivo di nuovo traffico da Varese, Como e Saranno getterebbe nel caos viabilistico i comuni sull’asse della Milano-Meda (Lentate, Barlassina, Seveso, Cesano, Bovisio Masciago). I Comuni e la Provincia hanno già fatto sentire la loro voce, ora tocca al Consiglio Regionale. Le forze politiche che dovessero votare contro la mozione, se ne assumerebbero la responsabilità di fronte ai cittadini.
La mozione porta finalmente in Regione un no forte e chiaro ad un’opera nata vecchia, immaginata 50 anni fa in condizioni urbanistiche, industriali e ambientali del tutto diverse e che, se realizzata per intero, costerà 5 miliardi di euro.
Sono numerose le criticità dell’opera: tra queste il passaggio su di una zona ancora inquinata dalla diossina di Seveso e l’assenza di una copertura finanziaria per la realizzazione dell’intera infrastruttura. All’incertezza dei tempi di realizzazione si aggiunge l’insostenibilità ambientale della costruzione, la superficie della Provincia di Monza e della Brianza infatti è tra le più urbanizzate d’Italia. Sono poi stati rilevati diversi profili di illegittimità al progetto della tratta B2, quali il cambio del progetto di interramento della tratta stessa, tanto che presso il Tar è depositato un ricorso in attesa di giudizio.
Oggi in Regione diamo voce ad una posizione condivisa da molti cittadini, comitati e associazioni ma che non ha mai trovato una sponda politica in Regione.
Questo atto costringerà tutti i gruppi politici, con il voto in commissione, a esprimere la loro idea di futuro della Lombardia. Il nostro no a Pedemontana non ha nulla di ideologico ma interpreta perfettamente l’idea della Lombardia nella quale ci piacerebbe vivere: meno traffico non vuol dire più autostrade ma più trasporto pubblico e meno auto. Abbiamo bisogno di un cambio di paradigma culturale: costruire autostrade non è sinonimo di progresso e sviluppo economico. Da questo punto di vista il grande lavoro svolto dai comitati locali è la dimostrazione che come spesso succede i cittadini sono più avanti dei politici.
Gianmarco Corbetta Consigliere Regionale – Gruppo Consiliare MoVimento 5 Stelle