Roberto Maroni, presidente leghista della Regione Lombardia, insieme a Raffaele Cattaneo, presidente ciellino di NCD del Consiglio Regionale, non hanno perso un istante per difendere il plenipotenziario degli appalti lombardi Antonio Rognoni, arrestato la settimana scorsa per associazione a delinquere, turbativa d’asta, truffa alla Regione e falso. Tra gli atti contestati all’amministratore delegato di Infrastrutture Lombarde: appalti truccati (anche per EXPO), concessioni di consulenze senza gara, falsificazione di documenti tra il 2008 e il 2012.
Maroni ha manifestato stupore e dichiarato di aver conosciuto l’arrestato, stipendiato poco meno di 300 mila euro all’anno, solo “lo scorso anno da presidente della Regione e in questi mesi ne ho apprezzato la competenza in materia di infrastrutture”. Un Cattaneo, addolorato e scosso profondamente, ritiene che “debba valere comunque la presunzione d’innocenza e anche una prudente sospensione del giudizio: in questi anni abbiamo visto molte inchieste partire in modo roboante e poi tradursi in nulla. Sono convinto che l’ingegner Rognoni e tutti gli altri sapranno dimostrare la loro correttezza”. Tra gli apostoli di obiettività non potevano certo mancare la parole di Roberto Formigoni, ex presidente della Lombardia, che, ancora una volta, ha sostenuto l’innocenza di Rognoni: “Sono certo che l’ingegner Rognoni dimostrerà la sua estraneità agli addebiti che gli vengono sollevati dalla magistratura”. E se lo dice un plurindagato per corruzione e associazione a delinquere c’è evidentemente da credergli…
In questo frettolosa rincorsa all’innocenza di Rognoni ha fatto capolino anche un ottimista Maurizio Del Tenno, l’assessore alle Infrastrutture della Regione Lombardia di Forza Italia che ha “fiducia nel lavoro svolto da Antonio Rognoni e da tutti i dirigenti e dipendenti di Infrastrutture Lombarde”. Contento lui.
Peccato che una sincera e leale fiducia nella Magistratura è totalmente assente da tutte le dichiarazioni dei politici intrappolati, oltre che nella loro retorica, in decenni di opacità nell’uso delle risorse pubbliche e tra gli attori dell’illegalità diffusa.
Il Movimento 5 Stelle, a differenza dei politici lombardi, chiede totale chiarezza sugli appalti, indagini rapide e sostiene l’azione dalla Magistratura.
Gli attivisti e i simpatizzanti, sono invitati alle 10 in via Fabio Filzi, ad un presidio di fronte al Pirellone perché il rispetto delle regole e il ripristino della legalità è la priorità su tutto. Alle 13 e 30 i portavoce regionali e nazionali terranno, sempre in Via Fabio Filzi 22, di fronte all’ingresso del palazzo del Consiglio regionale, una conferenza stampa.