Gli elementi che giorno dopo giorno emergono dopo la “retata” del 2 aprile mettono il Sindaco Brivio e la sua giunta in una posizione che è sempre più traballante.
Le sue contraddizioni rispetto agli atti dell’inchiesta fanno sospettare un suo pesante coinvolgimento o per lo meno configurano un “concorso esterno”. Francamente non credo all’ingenuità o alla svista in fase di compilazione delle liste elettorali. Anche se al momento non ci sono profili di rilevanza penale, emerge un quadro desolante dal punto di vista della responsabilità politica.
Quanto pubblicato da Lecconews scatena poi più di qualche dubbio:
http://lecconews.lc/n…
Noi riteniamo che che si debba dare un segnale FORTE.
Questo PGT stà nascendo condizionato da pesanti ombre create dall’operato del consigliere Ernesto Palermo, eletto nelle file del PD. Non ci sentiamo di fare un “atto di fede” sulla giunta nonchè sull’operato di Brivio e quindi su un Piano che nasce inquinato.
Di conseguenza abbiamo deciso come Movimento 5 Stelle lecchese che si debba chiedere la sospensiva dell’iter di approvazione del PGT ed il suo commissariamento in quanto gli atti che hanno concorso al suo concepimento potrebbero essere viziati o comunque condizionati dall’operato di un consigliere comunale, con incarichi in commissioni importanti, arrestato per mafia.
La nostra richiesta susciterà scalpore in tutto l’arco politico lecchese ed ovviamente le accuse di disfattismo e “sfascismo” potrebbero arrivare, tuttavia il messaggio che deve passare è che noi vogliamo solo che la magistatura faccia chiarezza sul documento più importante della vita della nostra città, assicurandoci che non sia stato inquinato dalla criminalità organizzata. Per questo motivo chiediamo a Silvana ed ai consiglieri componenti la Commissione antimafia di RL di attivarsi affinchè non cali il silenzio sul PGT Lecchese, ma anzi venga mantenuta alta l’attenzione, magari attraverso un interrogazione al Consiglio Regionale.
Questa nostra richiesta ci permetterebbe di “stanare” tutte le forze politiche lecchesi che nel teatrino di questi giorni si stanno palleggiando le responsabilità senza assumere decisioni forti e volte a fare chiarezza, al di la degli slogan in “salsa verde” o delle professioni di fede dei “compagni de tempo ch fù del PD”.
E’ evidente che malgrado le pesanti ombre “lo spettacolo” del PGT debba comunque continuare, senza soste o dubbi. Un pò come stà avvenendo per EXPO… Loro hanno fretta di onorare le promesse fatte ai gruppi di pressione che stanno dietro gli ambiti di trasformazione urbana (Comunione e Liberazione, Compagnia delle Opere, Confindutria, Ance, ecc…)
Di seguito trovate il testo della nostra “Osservazione Unica” al PGT di Lecco, con la quale chiediamo la sospensiva dell’iter di approvazione (e di fatto il suo commissariamento) in attesa che la magistratura fornisca gli opportuni chiarimenti sui possibili inquinamenti mafiosi a piano. L’abbiamo protocollata questa mattina. Vi chiediamo gentilmente di pubblicarla su Lombardia5stelle.it:
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OGGETTO E CONTENUTI DELL’OSSERVAZIONE AL PGT DEL COMUNE DI LECCO
Il PGT della Città di Lecco, così come è stato proposto dalla Giunta, risente di tutte le difficoltà e le problematiche che hanno portato al suo concepimento. L’aver attraversato, negli anni, Giunte di diverso orientamento politico, con tutte le conseguenti mediazioni, ha inquinato la vena innovativa e propositiva che un documento di questa fondamentale importanza dovrebbe avere per il futuro della Città. Dovrebbe essere un documento di indirizzo, mentre si limita ad essere, nella più benevola interpretazione, una fotografia, logora e superata, dell’esistente, integrata con il tentativo di accogliere le istanze ed i desiderata di forti gruppi di pressione ben identificabili e riconoscibili.
Ogni scelta ha un suo perché, non è casuale, ed è troppo raramente fatta nell’interesse del singolo cittadino od a sua tutela. Anche il fatto che l’elaborazione definitiva sia stata demandata agli Uffici ha dato un sostanziale contributo a questo modesto esito. Mancano la fantasia e l’innovazione derivanti da chi si è già confrontato con altre situazioni e realtà, manca di proposta strategica e progettuale. Non esiste, al suo interno una pianificazione di indirizzo se non quella derivante dalla mediazione tra politica e gruppi ed interessi di potere, così come avviene quando la redazione e le scelte sono demandate a chi ha, per compiti e professione, quotidianità con la stessa politica e con gli stessi gruppi di interesse.
Si promette un fermo al cemento ed alla edificazione, ma poi ci si limita a fermare qualche iniziativa di singoli cittadini alla ricerca da tempo del proprio agognato realizzo di sogno abitativo, consentendo insediamenti massici e massivi a vantaggio di gruppi ed interessi economici ben consolidati. In definitiva meno cemento per i cittadini, molto più cemento per gli affari.
Si illustra come, a vantaggio del fondamentale e vitale commercio al minuto, si introduca un fermo a nuovi insediamenti della grande distribuzione e poi, in luogo di risolvere i problemi che zavorrano le singole minute attività commerciali, si introduce la norma che consente una corsia preferenziale a chi voglia realizzare i megastore che sono al di fuori delle possibilità dei singoli, ma sono nelle potenzialità di potentati economici anche estranei alla storia ed alla tradizione commerciale cittadina.
Si rivendica una storia fatta di industria e di operosità, dichiarando un impegno alla salvaguardia dei posti di lavoro, e si privilegiano scelte che premiano, con mutazione in destinazioni urbanistiche più favorevoli, aziende ed imprenditori che dismettono o si trasferiscono al di fuori e lontano dal contesto cittadino con conseguente pesante riflesso occupazionale. Addirittura in aree ove gravitano aziende in grave difficoltà e con il futuro incerto, in luogo di serrare le fila ed impedire speculazioni, si garantiscono già lucrose diverse destinazioni quasi ad incentivarne la rapida dismissione con conseguenti gravose ricadute occupazionali. Quella che qualche anno fa era conosciuta come la Manchester del Lario, con questo PGT viene indirizzata a divenire solo una spenta ed anonima città dormitorio.
Si sbandiera di voler indirizzare la Città verso il turismo, ma quanto proposto, anche come normativa, indirizza verso la forma deteriore di turismo, quello mordi e fuggi, con tanti costi e disagi per la cittadinanza lecchese, e scarsa ricaduta e vantaggi, e non verso un turismo stanziale, qualificato, supportato da strutture commerciali adeguate e da iniziative culturali di richiamo per le quali non si ritagliano spazi adeguati e compatibili con il tessuto cittadino, la sua storia e la ricchezza delle bellezze naturali esistenti.
Si cerca di imporre una mobilità diversa, incompatibile anche con l’orografia, la struttura urbana cittadina, e le necessità dei suoi abitanti, e non si trovano risposte per meglio disciplinare la viabilità esistente, per metter fine alla giungla dei parcheggi, per favorire un reale e praticabile interscambio che non rimanga solo un tratto di penna inutile, ma possa essere utile, fruibile, praticabile ed incentivante per i cittadini.
In definitiva un PGT molto modesto, di corto respiro, ed incapace di permettere una autentica pianificazione. Dopo tanti anni, attese ed aspettative, Lecco meritava ben altro risultato.
Alla luce dei recenti fatti di cronaca che hanno visto l’arresto per reati associativi di tipo mafioso del Consigliere Comunale Ernesto Palermo, componente della Commissione I “Lavori pubblici e patrimonio”, della Commissione III “Politiche sociali” nonché della Commissione V “Pianificazione, sviluppo territoriale, trasporti, ambiente”:
RICHIEDIAMO la SOSPENSIONE dell’iter di approvazione del PGT in attesa dell’accertamento dell’esistenza di eventuali abusi e irregolarità da parte della Autorità Giudiziaria.