Stefano Buffagni

Marcegaglia. BuildTech: no alla chiusura

ditta

La nomina di Emma Marcegaglia a Presidente dell’Eni dimostra quanto Il Presidente del Consiglio  Renzi sia figlio delle lobby e totalmente in linea con i suoi predecessori.

Senza considerare il palese conflitto di interessi del neo presidente e la medaglia guadagnata sul campo con presunte tangenti versate per aggiudicarsi appalti con l’ENI, ha ben pensato di dimostrare di meritare la carica nella nostra azienda di stato chiudendo la Marcegaglia BiuldTech licenziando 169 operai puntando al mero profitto economico lasciando i costi a carico dello stato.

“Ci pare quantomai incoerente e totalmente insensato nominare Presidente della più importante azienda di stato italiano una lobbysta che per festeggiare l’incarico in tutta risposta decide di chiudere in Lombardia un suo sito produttivo per aumentare i profitti personali. Se questo è il modo di tutelare gli interessi pubblici siamo molto preoccupati.” dichiara il consigliere Buffagni

Per questo il Movimento 5 Stelle Lombardia ha depositato una interrogazione per conoscere l’orientamento della Regione Lombardia sulla chiusura dell’azienda Marcegaglia BuildTech e il licenziamento, mascherato da trasferimento, di 169 operai annunciata da Emma Marcegaglia.

Stefano Buffagni, consigliere del Movimento 5 Stelle Lombardia, aggiunge: “Vogliamo vederci chiaro: l’area dove si trova lo stabilimento, accanto al ‘Bicocca Village’, è una ghiotta occasione dal punto di vista edilizio; non nascondo la paura di un ennesima possibile speculazione immobiliare a danno del tessuto produttivo lombardo”.

“La neo nominata, che in passato è stata coinvolta in una vicenda di presunte tangenti versate per aggiudicarsi appalti, ha un conflitto di interessi grande come un grattacielo visto che possiede società in rapporti con Eni; riteniamo debba sin da ora rinunciare all’incarico. Con l’interrogazione chiediamo alla Regione che iniziative intende intraprendere per tutelare i lavoratori della BuildTech e per evitare l’impoverimento del tessuto produttivo del Nord Milano. attendiamo risposte urgenti, condividiamo infatti la preoccupazione dei lavoratori di fronte a una scelta di chiudere e de localizzare”, conclude Buffagni.

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