E’ stato approvato il 17.04.2014 il nuovo P.G.T. presentato dall’attuale maggioranza. Dobbiamo subito dire che di nuovo non ha nulla se non una presa d’atto della crisi odierna che non permette più una speculazione edilizia di rapina. Remi in barca in attesa di non si sa cosa, confermando la poca propensione strategica di una giunta priva di idee, incapace di una qualunque decisione che sappia dare una scossa allo stanco trascinarsi di una città allo sbando. Nonostante questo scialbo P.G.T. errori ne sono stati commessi, uno gravissimo, come quello di individuare nove siti, ove sorgevano vecchie costruzioni dismesse, per far sorgere, investitori permettendo, nuove aree commerciali, per uccidere definitivamente il commercio di vicinato e proseguire in quella visioni di centri commerciali che già hanno contribuito al disboscamento di negozi nel centro storico. Non è prevista nessuna nuova area verde attrezzata per rendere più accogliente la vita di tutti noi e di tante altre cose che non se ne è discusso.
Avremmo voluto ascoltare, sia dalla maggioranza che dalla minoranza, maggior attenzione per gli aspetti culturali, attenzione ai temi ambientali nella pianificazione degli usi del suolo, di una elaborazione di un rapporto di impatto ambientale con una descrizione degli effetti prodotti su temi come elettrosmog, inquinamento elettromagnetico, bonifiche di siti inquinati e difesa del suolo; con una messa a disposizione delle informazioni. Saremmo curiosi di capire quale piano integrato di intervento, quale programma di recupero e di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio. Avremmo voluto sentire parlare di sviluppo locale, tema fondamentale per lo sviluppo economico sociale del territorio che diventa centro di snodo delle dinamiche produttive, luogo di domanda e offerta di attività, beni e servizi. Ne consegue che i territori meglio organizzati hanno maggiori opportunità di sviluppo economico sociale, per trattenere le proprie imprese e attrarne di nuove dall’esterno, per questo bisogna offrire vantaggi in termine di regime fiscale, incentivi finanziari, ma anche predisporre un buon sistema di infrastrutture e servizi; un sistema scolastico e formativo in grado di fornire al mondo del lavoro risorse umane preparate; un sistema amministrativo burocratico efficiente; un sistema istituzionale che sappia progettare, pianificare e realizzare iniziative atte a migliorare le condizioni ambientali per aziende e cittadini. Creare un proprio marketing territoriale capace di valorizzare e promuovere in modo sistematico un territorio.
Rivedere il sistema della mobilità, che nella discussione assembleare non è stata sfiorata, non vorremmo fosse ancora basata sulla “monocultura” dell’auto privata. Estendere le aree paesistiche e il verde di connessione in modo di contrastare il consumo di suolo agricolo e, elemento di grande importanza, far penetrare l’ambiente naturale nella città. Spingere per una rigenerazione energetica del patrimonio edilizio esistente; miglioramento della qualità della vita, lotta allo smog, diffusione del risparmio energetico ed il razionale utilizzo dello spazio pubblico, la progettazione di una rete capillare per una mobilità ciclo-pedonale.
Questo piano arriva quando i danni sono stati fatti, la città si è trasformata pezzo per pezzo senza una visione comune e quindi abbruttendosi. L’idea è quella di una città capace di rigenerarsi urbanisticamente, energeticamente, “ambientalmente” capace di raccogliere le migliori risposte e svilupparle. Di tutto questo ed altro, ma non vogliamo dilungarci troppo ed annoiare, dovrebbe interessarsi un Piano del Governo del Territorio, ma sicuramente non è nelle corde di una giunta che anche culturalmente non è all’altezza di capire la società odierna i suoi bisogni e sviluppi.
Alcide Brunelli – Portavoce Movimento Vigevano 5 Stelle