Per M5S Lombardia le ipotesi di riforma presentate da Roberto Maroni, con un libro bianco, questa mattina sono ancora abbozzate e indefinite.
“Ci attendevamo la presentazione di una riforma, abbiamo assistito all’esibizione retorica di un metodo di lavoro che arriverà forse a una riforma che ci viene rappresentata come condivisa, quando condivisa non è.” dichiara Dario Violi, consigliere del Movimento 5 Stelle.
“Già i saggi voluti dal presidente della regione sono stati ignorati, come denuncia il dottor Alberto Zangrillo, direttore dell’Unità operativa di Anestesia e rianimazione generale e dell’ospedale San Raffaele e componente della commissione di dodici saggi: “Sulla riforma della rete territoriale ospedaliera non mi risulta che sia stato consegnato l’esito del nostro lavoro. Non c’è stato alcun riscontro. Né tantomeno il nostro lavoro è stato consegnato al presidente Roberto Maroni, all’assessore regionale alla Salute Mario Mantovani e nemmeno al direttore generale Walter Bergamaschi. Ne sono certo. Perché ufficialmente il lavoro della commissione non è ancora terminato”.
“La proposta, per ora, contiene tanti bisogni della politica e non della sanità come la tutela del sistema privatistico sulla quale Maroni ha insistito con particolare veemenza. Il libro bianco contiene pagine e pagine di ipotesi e di parole retoriche condivisibili come trasparenza, efficienza, riqualificazione e taglio dei costi, ma siamo ancora ad anni luce da quella chiarezza che attendevamo arrivasse da chi governa sulle sue reali intenzioni. Sono poi assenti dal dibattito temi di enorme rilevanza come il precariato degli operatori sanitari, la mancanza dei controlli sui pazienti e non sulle cartelle cliniche, lo stravolgimento del sistema di remunerazione degli operatori sociosanitari che dovrebbe pagare la salute e non la malattia come oggi, la gestione degli appalti, la prevenzione e la valutazione ex ante dei provvedimenti assunti dagli assessorati sulla salute dei cittadini. Certo non mancheremo, fatti i debiti approfondimenti, di far avere alla Giunta le nostre proposte per una reale riforma della Sanità Lombarda attenta ai bisogni dei cittadini. Proposte già esposte in più occasioni all’assessore Mantovani” aggiunge Silvana Carcano.
Per il consigliere M5S Paola Macchi: “Il metodo di condivisione con gli operatori della sanità non ha evidentemente funzionato o è risultato una farsa. Di fatto è la politica che ha scritto queste pagine. Nel merito, ad esempio, c’è davvero poco in questa riforma sulle persone in condizione di cronicità (malati psichiatrici, anziani non autosufficienti, persone con disabilità, persone affette da dipendenze da sostanze, ecc.) di cui oggi si occupano due assessorati, con una frammentazione di risorse e competenze inutile. La riduzione dei ricoveri dei malati cronici, ha comportato l’intasamento degli ambulatori e soprattutto un maggior carico assistenziale delle famiglie che frequentemente lamentano difficoltà e disservizi. Per questi malati ci sembra davvero poca cosa pensare a modalità innovative di erogazione dell’assistenza sanitaria come ad esempio la “Telemedicina” che dovrebbe consentire magicamente di superare i vincoli della distribuzione territoriale, delle competenze e della frammentazione degli interventi sui malati cronici. Ci saremmo aspettati, su questo, proposte d’intervento concrete ed efficaci , che il M5S intende far avere alla Giunta”.