È stato arrestato Pantaleone Mancuso, boss della ‘ndrangheta, latitante in Argentina, soprannominato “Luni l’ingegnere”, attraverso il lavoro della squadra mobile di Catanzaro.
Uno dei più sanguinari capicosca di Vibo Valentia sorpreso a bordo di un pullman turistico ai confini tra Argentina e Brasile con 100mila euro in tasca.
Latitante da Aprile e sottoposto a decreto di fermo con l’accusa di associazione mafiosa e del tentato omicidio della zia e del cugino. Quest’ultimo ritenuto colpevole di non essere un “buon azionista” e di non tenere alto il “buon nome” della famiglia Mancuso.
Un personaggino insomma.
Eppure latitanza, ndrangheta, boss, tristemente si devono correlare ad altre due parole: sicurezza ed Expo.
Si perché mentre chiunque di voi, con un personaggio così non berrebbe nemmeno un caffè, qualcuno invece ha deciso di affidare alla ‘ndrangheta un altro appalto da un milione di euro.
E non un appalto qualunque. In Via Drago, a Milano, zona nord, a pochi passi dal sito di Expo 2015, sorge una struttura in via di riqualificazione che dovrebbe ospitare la centrale operativa per la gestione della sicurezza di tutta l’Esposizione universale.
Voi immaginate la sicurezza di un’esposizione che stima di dover ricevere 20 milioni di visitatori? Una cosa seria!
Talmente seria che qualcuno ha pensato di affidarla interamente a una società, secondo gli investigatori infiltrata dalla ‘ndrangheta, la Ausengineering srl, con sede a Pieve Emanuele ma legata proprio alla cosca Mancuso di Limbadi, in provincia di Vibo Valentia.
Una società i cui titolari hanno frequentazioni proprio con gli uomini di uno dei più potenti clan della ‘ndrangheta, capace di monopolizzare il proprio territorio intrattenendo relazioni anche con uomini delle istituzioni, come ha dimostrato una recente inchiesta del Ros dei carabinieri.
Fortunatamente il prefetto di Milano su indicazione del capo della Dia di Milano ha fermato i lavori di riqualificazione dell’edificio, ma la domanda sorge spontanea:
I lavori dell’Expo continuano a dimostrarsi terreno fertile per infiltrazioni criminali, con appalti affidati a società legate ai casati mafiosi e responsabilità dirette delle istituzioni.
Oltre ad essere un’opera non prioritaria per gli italiani….
Lo scorso Marzo visitammo insieme a Beppe Grillo proprio la desolante area Expo, ed attraverso l’Expo Tour già avevamo denunciato tutto: infiltrazioni mafiose, lavori in ritardo ed un cantiere che lascerà solo una cattedrale nel deserto.
A Maggio a seguito dell’arresto di Angelo Paris, il direttore pianificazioni e acquisti, con ipotesi di diversi reati, tra i quali associazione a delinquere, corruzione e turbativa d’asta, ribadimmo l’importanza di dover prendere dei provvedimenti seri ed immediati sui lavori dell’intera opera.
Per quanto ancora quindi dovremo denunciare tutto ciò, prima che il presidente del consiglio decida di interrompere questo inutile spreco di denaro pubblico?
Montecitorio Cinque Stelle
Senato Cinque Stelle
MoVimento 5 stelle Lombardia
Mattia Calise
Giampietro Maccabiani