E’ stata approvata oggi in Consiglio regionale una proposta di legge per la promozione e lo sviluppo dello sport in Lombardia. Il Movimento 5 Stelle ha votato contro la legge, nonostante nei vari articoli ci fossero elementi condivisibili, alcuni tra l’altro inseriti grazie proprio a proposte del gruppo pentastellato.
“E’ una legge buona a metà”, dichiara Andrea Fiasconaro consigliere regionale di M5S Lombardia.
Per Fiasconaro “c’è stato un lungo lavoro di confronto in commissione sul testo e alcune nostre proposte sono state accolte, ma non ci soddisfano affatto le modalità di concessione della dote sport previste in un articolo del provvedimento. L’articolo 5, infatti, prevede di istituire un sostegno economico alle famiglie di minori solo per quei ragazzi che hanno almeno uno dei due genitori residente in Lombardia per almeno 5 anni.
Quello dei 5 anni di residenza è un requisito discriminatorio, rischia di essere incostituzionale e, soprattutto snatura e contraddice l’intero spirito della legge”.
Per il Movimento 5 Stelle, lo spirito del provvedimento “si trova riassunto nelle prime righe del testo di legge in cui si riconosce allo sport “una funzione sociale”, lo si individua come un mezzo ideale per promuovere “l’inclusione e l’integrazione sociale, il contrasto ad ogni forma di discriminazione e la promozione delle pari opportunità””.
“Cosa c’è allora di più discriminatorio, esclusivo e discriminatorio di limitare ai soli residenti in Lombardia da più di 5 anni la possibilità di accedere al contributo? I 5 anni andavano tolti e lasciata solo la semplice residenza” si chiede Fiasconaro.
“E’ un peccato – continua – perché per il resto la legge risultava condivisibile, anche grazie a nostre modifiche proposte ed accettate.
E’ il caso di un nostro ordine del giorno approvato dal Consiglio che impegna la Giunta a prevedere nel finanziamento della ristrutturazione delle palestre e delle strutture sportive criteri di preferenza per interventi di efficientamento energetico come, per esempio, pannelli fotovoltaici o solari termici.
Siamo anche riusciti a far riconoscere il principio che lo sport sia uno strumento di promozione delle pari opportunità, un mezzo per combattere e l’abbandono scolastico, un fattore di prevenzione primaria e di tutela della salute. Nostra vittoria è stata anche l’inserimento di un comma nella legge in cui si prevedono interventi per sostenere lo sport nelle carceri ammodernando le strutture e riconoscendo ancora una volta la pratica sportiva come mezzo ideale per socializzare e sostenere situazioni difficili come quelle di reclusione penitenziaria.
Nella seconda parte della legge, quella dedicata alle sport della montagna, abbiamo ribadito negli articoli che prevedono lo sviluppo degli impianti di risalita e delle infrastrutture connesse che tale sviluppo possa avvenire solo dopo aver verificato con relazioni tecniche il rispetto per l’ambiente e l’idoneità idrogeologica dei terreni e comunque in accordo con gli strumenti di pianificazione territoriale.
Importanti e degni di nota anche gli articoli in cui si prevedono vari strumenti di finanziamento per ammodernare, mantenere e ristrutturare gli impianti sportivi”.
“Ribadiamo che è stato un peccato che la Lega Nord si sia arroccata sul requisito di 5 anni di residenza per la dote sport: eliminando quel riferimento, come da noi proposto, la legge sarebbe passata a larga maggioranza. Da parte nostra non sono mancati segnali positivi e di apertura tant’è che abbiamo votato a favore dei singoli articoli che condividevamo, votando contro però il complesso della legge perché snaturata e contraddetta dai 5 anni della dote sport appunto”, conclude Fiasconaro.