Martedi sera in Consiglio Comunale si è discusso del progetto di conversione dell’ ExPharmagel, area industriale situata in via Papa Giovanni XXIII, di fronte all’Istituto tecnico A. Volta. Il progetto in esame presentato in consiglio prevede la riconversione dell’area da industriale a misto commerciale-residenziale. Nello specifico assistiamo alla volontà di realizzare l’ennesimo supermercato in un’area in cui ne sono presenti già tre, e della costruzione dell’ennesima palazzina in un contesto di una palese carenza di domanda di unità abitative.
Data la criticità del tessuto urbanistico circostante, il progetto ha destato fin da subito la nostra ferma opposizione, sia in Commissione territorio che nei confronti della Giunta che ha presentato il progetto, in quanto palesemente in contrasto con i vincoli prescritti dal Piano di Governo del Territorio, oltre che ad essere in contrasto con gli interessi comuni degli abitanti e dei fruitori dei servizi presenti attualmente.
Entrando nel merito, la prima obiezione che abbiamo sollevato è rispetto all’impatto che la struttura avrà sulla mobilità urbana e sulla sicurezza stradale, data l’estrema vicinanza del sito agli istituti scolastici Volta e Gandini. Il timore è che il nuovo traffico generato andrà ad appesantire ulteriormente una zona già molto trafficata negli orari di entrata ed uscita dalle scuole, specialmente il sabato. Sempre sul versante viabilità il progetto risulta essere carente anche sotto il profilo dei nuovi posti auto di ben 37 unità, contribuendo così ad aggravare ulteriormente una situazione già critica.
La scelta poi contrasta anche con il Piano Urbano della Mobilità stilato nel 2009 dalla giunta Guerini, il quale ne prevede la riqualificazione in un area a traffico pedonale privilegiato. I tempi che si sono dati non sono noti (vero?), ma come pensano di far funzionare un supermercato in mezzo ad un area a traffico limitato non ci è dato saperlo, né tanto meno se intenderanno rivedere il progetto dell’isola pedonale con la scusa del supermercato da salvare.
Il progetto, inoltre, come già accennato, risulta non essere conforme a quanto prevede il Piano di Governo del Territorio, il quale fissa il limite massimo edificabile al 60% dell’area totale mentre il restante 40% lo vincola ad uso comunitario per la realizzazione di servizi e verde pubblico.
Dall’analisi del progetto presentatoci, il Comune, e quindi la collettività, ne riceveranno poco meno del 20% del totale, i quali saranno però adibiti a parcheggi ad uso del supermercato. A titolo compensatorio per il mancato trasferimento il Comune riceverà circa € 290.000 (140€/m2), ma svenderà così di fatto la possibilità di poter utilizzare quell’area per venire incontro alle esigenze dei cittadini, i quali, stando ad un sondaggio del Cittadino del 16 Ottobre 2014, si dichiarano apertamente contrari alla realizzazione del progetto. [85% Contro, 15% favorevoli].
Crediamo quindi che quest’operazione rappresenti solo una manovra della Giunta per fare cassa nel breve periodo, scaricando però così i problemi urbani e della mobilità (questi si, ahinoi, di lungo periodo) sugli abitanti del quartiere.
Non meno importanti sono le obiezioni che abbiamo sollevato a riguardo del livello occupazionale. Il comune infatti ha previsto uno sconto fiscale al soggetto privato di € 80.000 a fronte di assunzioni in loco, ma al momento nel progetto appare specificato solamente l’onere per la collettività, mentre i termini per le assunzioni e le tipologie dei contratti non sono stati minimamente trattati. Inoltre vorremmo ricordare al Comune di riconsiderare anche le ricadute occupazionali negative che questo centro commerciale avrà sugli altri supermercati presenti nel raggio di poche centinaia di metri, nonché, ahinoi, sui pochi commercianti rimasti. Noi crediamo che delle buone politiche integrate di medio-lungo periodo dovrebbero mirare alla creazione di posti di lavoro, non alla loro sostituzione con altri lavori simili o, peggio, con la chiusura delle piccole realtà commerciali lodigiane.
In ultimo vorremmo sottolineare la brutta figura politica della maggioranza, trovatasi in aula senza i numeri per approvare il progetto presentato dalla loro Giunta. Alla seduta erano presenti 16 consiglieri della maggioranza, quando il numero legale per ritenere valida la seduta è 17. Solo per un grande senso di responsabilità dei consiglieri di opposizione che, pur non condividendo il tema, non hanno fatto mancare il numero legale in aula, il proseguimento della discussione e’ potuto avvenire, dimostrando la nostra apertura al dialogo.
La ciliegina sulla torta è però arrivata quando, al momento del voto sull’immediata esecutività del provvedimento ExPharmagel, con l’astensione delle opposizioni contrarie al progetto attuale, è mancato il numero legale. Il tutto ha provocato non poco imbarazzo tra gli assessori, in particolare l’assessore Piacentini, uscito dall’aula abbastanza alterato.
In questo modo siamo riusciti a mantenere aperta la discussione e a bloccare il progetto che altrimenti sarebbe diventato esecutivo.
Il Movimento 5 stelle, come è nel suo spirito, mette sempre al primo posto gli interessi dei cittadini, interessi dei quali in questo provvedimento non vi è traccia. Chiediamo quindi una revisione del progetto che tenga conto delle obiezioni sollevate in Aula, in particolare in merito alle violazioni del Piano di Governo del Territorio e del Piano Urbano della Mobilità.
Il gruppo MoVimento 5 Stelle Lodi