Alla luce delle recenti dichiarazioni del neo Presidente Maugeri Brugger, che ha ipotizzato la creazione di una società per azioni a fini di lucro a cui cedere il ramo sanitario e assistenziale di Fondazione Maugeri, il M5S Lombardia lancia un nuovo appello all’Assessore alla Sanità Mantovani affinché utilizzi tutti i mezzi a sua disposizione per scongiurare un’eventuale manovra speculativa sulla Fondazione stessa.
A tal riguardo la Consigliera regionale M5S Iolanda Nanni dichiara: “L’Assessore Mantovani continua a ripetere che Regione Lombardia non può intervenire sull’autonomia organizzativa di un ente privato. Mantovani sembra non considerare che l’ente privato Fondazione Maugeri vive di finanziamenti pubblici, con Regione Lombardia come primo e principale erogatore di finanziamenti, e che la legislazione regionale conferisce a Regione, tramite gli enti subordinati ASL, un amplio potere d’intervento nei casi di criticità. E’ da settembre che sollecito, tramite atti istituzionali, l’Assessore ad esercitare i suoi poteri: la legislazione regionale prevede che le Fondazioni private accreditate nel Sistema Sanitario Regionale si sottopongano al monitoraggio delle ASL, monitoraggio che riguarda anche la gestione finanziaria ed economica. A fronte delle criticità di bilancio di FSM le ASL, e l’Assessorato, sarebbero già dovuti intervenire da tempo, ma ancora non l’hanno fatto.”
“E’ da sottolineare – continua la Consigliera Nanni – che anche se di spettanza delle ASL, il monitoraggio ed il controllo sul Sistema Sanitario fa capo politicamente direttamente a Regione Lombardia, al Consiglio regionale e alla Giunta. Nel merito, pochi giorni fa il Presidente Rizzi della Commissione Sanità, facendo seguito ad un mio intervento in Commissione Sanità in cui smentivo l’Assessore Mantovani che dichiarava che la Fondazione Maugeri avesse presentato un Piano Industriale, che invece a tutt’oggi manca, aveva fatto richiesta a FSM di ricevere detto piano industriale e il Business Plan PriceWaterHouse 2013/2017.
Alla legittima richiesta del Presidente Rizzi, il Presidente della Fondazione Brugger ha risposto che il piano industriale non è stato ancora redatto e che non riteneva di dover inviare il business plan 2013/2017 in quanto giudicava tale documento “superato”. E’ bene precisare che non spetta a FSM, ente monitorato da Regione, decidere quali documenti trasmettere o meno, quindi non posso che constatare la scarsa trasparenza con la quale FSM ha rifiutato di trasmettere il business plan 2013/2017 al Presidente della Commissione Sanità. Come può l’Assessore Mantovani tollerare simili comportamenti? Inoltre: la mancanza di un piano industriale e la derubricazione a “superato” del Business Plan – che costituisce l’unico documento finanziario organico e pluriennale contenente misure di risanamento alternative alla manovra sui lavoratori – sono fattori che dovrebbero immediatamente far scattare un campanello di allarme in Regione, affinché si proceda nel più breve tempo possibile ad un immediato intervento.”
“In seguito all’aggravarsi della vertenza Maugeri – continua Nanni – con la rottura unilaterale di uno dei tavoli di trattativa da parte dei vertici nonché con le dichiarazioni del neo Presidente che parla di società per azioni con fini di lucro, investitori esterni e creazione di fondi immobiliari, richiamiamo ancora una volta l’Assessore alle sue responsabilità: a inizio 2015 FSM dovrà presentare il bilancio consolidato, e le relative certificazioni, presso le ASL lombarde competenti. Chiedo quindi che l’Assessore solleciti le ASL competenti a esaminare accuratamente tale bilancio nonché ad avanzare, come previsto dalla legge, le osservazioni e indicazioni puntuali volte ad esigere da FSM un chiaro piano industriale e di risanamento che garantisca la continuità aziendale nella sua forma attuale di onlus senza scopi di lucro. E’ inaccettabile ipotizzare che un’eccellenza storica della sanità lombarda e nazionale possa essere snaturata rispetto ai principi ispiratori sulla cui base fu fondata: FSM è e deve rimanere una onlus con finalità pubbliche e sociali, sottratta alla logica del profitto. Regione Lombardia, tramite le osservazioni ai bilanci che possono avanzare la ASL, ha tutti gli strumenti per intervenire ai fini della tutela dei lavoratori e della natura sociale e non lucrativa della Fondazione stessa”.