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Giù le mani dal Trivulzio – Portavoce M5S in visita all’ospedale (VIDEO)

Non c’è pace per il Pio Albergo Trivulzio di Milano, uno degli ospedali geriatrici più grandi e importanti del capoluogo, noto agli abitanti della città con il nome di “Baggina”. Da qui negli anni novanta, con l’arresto di Mario Chiesa, partì lo saga di Tangentopoli, nel 2011 scoppia lo scandalo affittopoli, con appartamenti di lusso del patrimonio concessi a persone influenti a prezzi di locazione bassissimi. E ora?

Oggi la struttura si trova nel pieno di lotte  di spartizione dei partiti che, sia in Comune che in Regione, hanno evidentemente individuato nel grandissimo istituto ospedaliero per anziani un notevole bacino di voti.

Dopo l’ennesimo campanello di allarme suonato con la denuncia dei medici in Commissione Sanità della Regione, siamo andati a visitare la struttura direttamente con i nostri occhi, a parlare di persona con il direttore generale e il direttore sanitario.

Nell’ospedale c’è una situazione esasperata e un clima di tensione tra i vertici e i lavoratori perché, in un’ottica di risparmio, in questi anni sono stati fatti numerosi tagli alla parte sanitaria e non a quella amministrativa che, al contrario, viene incrementata continuamente con l’assunzione di figure dirigenziali e consulenziali di dubbia utilità, penalizzando ulteriormente l’assistenza al malato.

Ci sono tutti i sintomi di una mala gestione generata dall’intreccio di evidenti interessi politici. Ma i 1.500 pazienti che abitano l’Albergo possono essere considerati come degli elettori? Noi crediamo di no. Noi crediamo che le priorità debbano essere la cura del paziente e la tutela delle professionalità e dei servizi, le cose che, nelle squallide dinamiche di spartizione delle poltrone, vengono sacrificate per prime. Ma gli strumenti e le modalità per mettere al centro le persone e il bene pubblico, e non gli interessi privati, ci sono.

Supportiamo la proposta di collaborazione con l’Azienda Ospedaliera Niguarda per la radiologia geriatrica: ci siamo già attivati con gli assessorati per permettere questa sinergia tra le due strutture pubbliche che permetterà al Trivulzio di rientrare nel centro unico di prenotazione regionale andando a diminuire le liste di attesa. Le idee buone ed utili per la cittadinanza hanno ed avranno sempre il nostro supporto.

Dopo aver appreso dal direttore generale la volontà di affidare i poliambulatori non specifici a strutture terze abbiamo richiesto che l’integrazione venga fatta tramite bando aperto solo a  strutture pubbliche!

Quello che ci spaventa di più però, è l’intenzione di procedere ad una fusione con l’ istituto per anziani Golgi Redaelli. Quando si accorpano due grandi strutture si accentrano anche i poteri e i capitali, e la posta in gioco si fa più appetibile se gestita da meno persone: le fette di torta diventano inevitabilmente più grandi. Prima di pensare a fusioni ed operazioni straordinarie è prima necessario risanare gli enti; per questo obbiettivo c’è ancora molta strada da fare.

Il Movimento 5 Stelle è contrario a ogni operazione che possa mettere a rischio la cura dei pazienti in una struttura che rimane un punto di rifermento per i milanesi. Per questo chiederemo in Regione l’istituzione di una commissione d’inchiesta: faremo il possibile per ostacolare e scacciare gli avvoltoi che, in giacca e cravatta, in Comune e a Palazzo Lombardia, giocano con la pelle dei cittadini per assicurarsi un bacino di voti in vista della prossima campagna elettorale per la guida di Milano.

Dario Violi e Stefano Buffagni – Consiglieri M5S Lombardia

 

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