Lunedì 12 Gennaio 2015 si è svolto presso il Comune di Pavia un incontro fra le rappresentanze istituzionali, le parti sociali e il Sottosegretario al Ministero Della Salute De Filippo avente ad oggetto la vertenza Fondazione S. Maugeri: grandi assenti, pur invitati, i vertici della Fondazione, che hanno mancato al primo incontro con il Governo nazionale.
Per il M5S ha partecipato la Consigliera regionale Iolanda Nanni, che dichiara: “All’inizio dell’incontro il Sottosegretario De Filippo ha giustamente richiesto se, dato che la vertenza non era gestita presso un tavolo ministeriale, fosse portata avanti all’interno di tavoli regionali. Ha appreso quindi, solo sul momento, che non esistono neanche tavoli regionali della vertenza, condotta pertanto in modo del tutto anomalo e in deroga alle procedure di legge. Dopo aver ascoltato gli interventi delle OO.SS., mi sono sentita in dovere di evidenziare questa anomalia rispetto alle procedure normative e che FSM non ha mai dichiarato lo stato di crisi. Ho sostenuto che, di conseguenza, la vertenza viene gestita in modo dubbio se non addirittura illegittimo, con l’avallo di alcuni sindacati che si siedono al tavolo delle trattative, di fatto legittimandolo.
Ho inoltre illustrato al Sottosegretario le mosse istituzionali intraprese da Regione Lombardia, anche grazie alle pressioni del M5S, fra cui l’importantissima diffida rivolta a FSM a sospendere le trattative in corso in assenza di un Piano Industriale, che a tutt’oggi manca e di precise garanzie sul futuro di FSM e dei livelli occupazionali dei 3.500 lavoratori. Ho sentito mio dovere ricostruire al Sottosegretario il quadro della vertenza, con tutte le sue incongruenze: FSM, senza dichiarare lo stato di crisi e senza incardinare la vertenza secondo le procedure di legge presso un tavolo ministeriale o regionale, e in presenza di una formale diffida di Regione Lombardia a siglare qualsiasi accordo in assenza di garanzie e di un piano industriale, sta portando avanti da mesi una trattativa con l’avallo di alcune parti sindacali che avviene di fatto al buio circa gli scenari futuri della Fondazione e senza efficaci tutele sia per i lavoratori sia per la Fondazione stessa. Ho, di conseguenza, chiesto al Sottosegretario di intervenire con il Ministero della Salute a tutela dei lavoratori.
Non ho mancato di segnalare al Sottosegretario De Filippo la gravità della manovra speculativa in corso, a nostro avviso vero movente anche della manovra sui lavoratori, consistente nel trasformare FSM in un labirinto finanziario di scatole cinesi con il comparto ricerca che rimarrebbe a capo di FSM, il comparto immobiliare verrebbe ceduto a un Fondo immobiliare, mentre infine il comparto sanitario verrebbe ceduto a una costituenda società per azioni con scopo di lucro: con tutti i rischi che tali passaggi comporterebbero circa lo snaturamento di FSM, il gettare il comparto sanitario in mano agli speculatori per trarre profitto dalla sanità, il rischio di perdita degli attuali livelli occupazionali per via dello spacchettamento che usualmente accompagna simili operazioni di ingegneria finanziaria. Ho infine ricordato al Sottosegretario l’esistenza, non citata dalle OO.SS, di un Business Plan Pricewaterhouse 2013/2017 che consentirebbe risparmi di oltre 19 milioni di euro l’anno senza toccare le indennità lavoratori né snaturare la natura di onlus di FSM, Business Plan improvvidamente e ingiustificatamente accantonato dall’attuale dirigenza a favore del piano speculativo sopra illustrato. Il Sottosegretario, visibilmente colpito dalla conduzione di questa vertenza e dall’assenza di un Piano Industriale, ha chiuso l’incontro impegnandosi ad approfondire i termini della vertenza e a sollecitare FSM a presentare il Piano Industriale, dichiarando al contempo che si aspetta che nessun Sindacato firmi accordi in assenza e senza un’accurata valutazione preventiva del Piano Industriale. Da ultimo, ho fatto presente che i senatori M5S hanno depositato due interrogazioni dirette al Ministero Sanità, la prima delle quali a settembre 2014 che ancora non hanno avuto risposta. Stupefacente è stato apprendere che a tutt’oggi di queste due interrogazioni il Sottosegretario non sapesse nulla, ma si è impegnato a dare risposta in tempi brevi.
Questo è il primo e significativo intervento del Governo sulla vertenza FSM, arrivato a distanza di ben sei mesi dall’apertura della vertenza, quindi alquanto tardivamente, ma ci auspichiamo che, a seguito di questo incontro, il Sottosegretario, ora informato su tutti i passaggi chiave della complessa vicenda, si attivi presso il Ministero Sanità, sinora silente, con un intervento diretto attraverso atti istituzionali concreti in direzione della tutela dei 3.500 lavoratori”.