Le opposizioni in Consiglio regionale della Lombardia si schierano contro la legge lombarda sui luoghi di culto: è incostituzionale. Per questa ragione Pd, Patto Civico e Movimento 5 Stelle presentano tre pregiudiziali di costituzionalità (uno, due e tre) che verranno discusse domattina, 27 gennaio, in Aula prima del passaggio alla discussione del progetto di legge 195, che vieta la costruzione sul suolo lombardo di luoghi di culto delle religioni che non hanno intese con lo Stato italiano (come quella islamica) e pone onerose restrizioni agli undici culti che hanno firmato l’intesa.
“È davvero significativo oltreché inquietante – ha esordito il capogruppo del Partito Democratico, Enrico Brambilla – che questo provvedimento approdi in Aula domani, proprio nel Giorno della Memoria. Dall’istituzione sentiremo parole che, nel ricordare cosa successe allora a causa dell’intolleranza religiosa, rischiano di suonare ipocrite, perché questa maggioranza va contemporaneamente all’approvazione di una legge che viola il diritto fondamentale della libertà di culto. Il testo presenta palesi elementi di incostituzionalità, come hanno ben evidenziato anche tutte le confessioni religiose ascoltate durante l’iter in commissione. Il centrodestra ha ritenuto di andare avanti contro ogni evidenza, per motivi esclusivamente politici. E noi tenteremo di fermare la legge con le pregiudiziali di costituzionalità”.
“Sono tre – ha aggiunto Lucia Castellano, capogruppo del Patto Civico – i punti fondamentali che rendono questo testo irricevibile. Si stravolge e ribalta la logica della Costituzione, subordinando la libertà di culto alla stipula di intese con lo Stato: un impianto che è già stato bocciato dalla Corte costituzionale nel 1993 e nel 2002. Si scavalcano le competenze proprie della Regione che non possono in alcun modo incidere sul tema della libertà religiosa. Si vincola quest’ultima a una diffusione nazionale che non ha alcun fondamento. Il punto vero è che il centrodestra sceglie di non governare un fenomeno, lasciandolo nell’informalità di centinaia di scantinati dove oggi sono costretti a pregare i 450 mila musulmani che vivono in Lombardia. Ed è la scelta più irresponsabile. Sarà imbarazzante per chi a Roma condivide le larghe intese, vedere impugnato dal suo stesso Governo un provvedimento che qui ha sottoscritto con la Lega”.
“La fretta con cui la maggioranza, al pari del consumo di suolo, ha condotto la discussione su una tematica così delicata – ha concluso Eugenio Casalino, consigliere del M5S e segretario del Consiglio – rende evidente come l’unico obiettivo sia propagandistico: limitare o impedire la costruzione di nuove moschee, a partire da uno stop al bando del Comune di Milano. In Francia ci sono tra i 4 e i 5 milioni di musulmani e 2200 moschee. In Lombardia per i 450 mila musulmani che qui vivono, studiano e lavorano dovremmo averne già 150 mentre siamo fermi a una. Il centrodestra sta facendo una battaglia di retroguardia, ispirata da una logica miope. Il risultato è un pastrocchio urbanistico che invade le competenze statali, viola la Costituzione e crea enormi problemi ai Comuni”.