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Ersaf, ancora ombre su una partecipata di Regione Lombardia

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Andreste a vivere, pagando un affitto, a una decina di chilometri dalla vostra casa di proprietà? Probabilmente no, sarebbe assurdo. Eppure i vertici di Ersaf, l’ente di Regione Lombardia per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste, hanno deciso di pagare più di 15 mila euro per l’affitto dei propri uffici nel comune di Breno quando, a 13 chilometri di distanza, a Borno, sono proprietari di un’intera palazzina. Ma non finisce qui. A quanto pare ci sono degli inquilini nella sede di proprietà ma nessuno ne sapeva nulla, nemmeno gli stessi membri del cda, nemmeno la Regione. E a chi vengono pagati questi affitti? Mistero.

 Abbiamo iniziato a scavare in Ersaf, come in tutte le partecipate di Regione Lombardia, e il marcio è venuto a galla. Nel caos che regna nell’ente la questione affitti è solo la punta dell’iceberg: il processo decisionale è paralizzato dallo scontro politico nel cda e gli effetti si riversano su progetti e investimenti, che sono fermi o fatti con una leggerezza disarmante. Come nel caso dello stanziamento di 380 mila euro per l’ampliamento e la ristrutturazione di un rifugio in alpe Cullino, un alpeggio gestito da Ersaf, che non ha mai visto la luce.

Dopo la nostra denuncia ci aspettiamo che la giunta faccia chiarezza sulle zone d’ombra e sia capace di mettere un freno ai contrasti politici interni che stanno immobilizzando l’ente, di fatto privando i cittadini lombardi dell’organo predisposto a gestire i loro grandi parchi, il loro “verde”.

E mentre si attende la nomina di un nuovo Direttore Generale, perché in queste sabbie mobili l’ex dirigente Maurizio Galli ci ha “lasciato le penne”, noi continueremo decisi più che mai a fare “pelo e contropelo” alle società partecipate della regione, che si sono dimostrate negli anni voragini dove si son persi soldi e fiducia nel sistema politico.

La giunta dopo le varie inchieste, in particolare quella su Infrastrutture Lombarde e gli appalti legati a Expo2015, aveva promesso pulizia e rilancio, invece a regnare è ancora il silenzio. Ma con il fiato sul collo del M5S saranno costretti a parlare e ad agire in fretta per far funzionare le cose e per gestire in maniera più oculata ed efficace i soldi che i cittadini gli affidano.

Stefano Buffagni  – Portavoce M5S Lombardia

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