In questi giorni Regione Lombardia è chiamata ad esprimersi sul Piano di Ristrutturazione Finanziaria sottoposto dai vertici di Fondazione Maugeri, nell’ambito della procedura concorsuale presso il Tribunale di Pavia, ai creditori della Fondazione, il principale dei quali potrebbe essere proprio Regione Lombardia che, alcuni giorni fa, aveva chiesto, a titolo risarcitorio alla FSM, ben 230milioni di euro.
Iolanda Nanni, consigliere regionale M5S e da luglio 2014 in prima linea per la tutela dei lavoratori FSM, dichiara: “Apprendiamo dalla stampa che un’ipotesi di accordo fra Regione ed FSM sarebbe già stata formulata, si badi bene, non in sede di discussione nelle sedi istituzionali regionali a ciò preposte, bensì – come nella peggior tradizioni dei partiti – nelle segrete stanze. Tale “accordo”, se così si può chiamare, prevederebbe una transazione in base alla quale Regione Lombardia sarebbe pronta a ritirarsi dai processi penali in corso nei quali si era costituita parte civile, processi che investono sia ex cariche apicali di FSM che di Regione Lombardia, a rinunciare a “16 milioni di rimborsi a vario titolo” (l’articolo si riferisce presumibilmente alla condanna risarcitoria già sentenziata nei confronti di FSM), ed, al contempo, rinunciare alla recente pretesa risarcitoria pari a 230 milioni di euro di potenziali crediti, ricevendo in cambio appena 2mil di euro: il tutto al fine di entrare con il 50% delle azioni nella proprietà della costituenda società a scopo di lucro a cui verrà conferito l’intero comparto sanitario FSM.
“L’accordo – dichiara la consigliera regionale Nanni – prevederebbe l’entrata di Regione Lombardia, con il 50% delle quote, nella newco: ciò è sconcertante giacchè non ha alcun senso che Regione Lombardia, da una parte, eroghi finanziamenti pubblici a FSM per le prestazioni sanitarie per poi, in un secondo momento, staccare la cedola dei dividendi a scopo di lucro nella società per azioni! Sarebbe una partita di giro alquanto perversa. Ma il motivo di maggior allarme risiede nel fatto – anticipato sull’articolo del Corriere della Sera quest’oggi e da verificare nei prossimi giorni – che Regione Lombardia chieda sì il 50% delle azioni della costituenda società, ma al contempo rinunci a qualsiasi rappresentanza nel rispettivo consiglio di amministrazione. Non si è mai visto un socio al 50% che rinunci a qualsiasi presenza nell’organo di amministrazione di una società. Allora le ipotesi sono due: o i decisori di Regione sono impazziti, oppure Regione non ha interesse ad entrare nel Consiglio di Amministrazione, pur detenendo il 50% delle azioni, perché tanto non è interessata a mantenere quel pacchetto azionario nelle mani delle Istituzioni. Le azioni si comprano e si vendono con un click: quel 50% di azioni così acquisito potrà un domani essere rivenduto agli amici degli amici a prezzo di favore, e a quel punto saranno gli amici degli amici ad entrare nel consiglio di amministrazione e a trarre profitto dalle attività della nuova società.”
“Il M5S – continua Nanni – ha già denunciato che, in questa manovra speculativa, si fronteggiano due cordate di potere ansiose di spartirsi FSM: ognuna di queste cordate di potere ha i suoi rispettivi “maggiordomi” nel centro-destra e nel centro-sinistra. Questa ipotesi di accordo soddisfa entrambi: un 50% della futura società per azioni potrà andare nelle mani dell’uno, il restante 50% con l’intermediazione di Regione Lombardia potrà invece finire nelle mani dell’altro. Questa è l’unica spiegazione plausibile della scelta di Regione di non entrare nel consiglio di amministrazione di una società di cui deterrà il 50% delle azioni: una follia lucida, se si ha presente il piano speculativo in atto.”
“Da sottolineare infine – prosegue la consigliera regionale Nanni – le modalità di tale trattativa: questa scelta non è stata discussa né nelle Commissioni preposte, nonostante io abbia immediatamente chiesto un’audizione dei vertici FSM, né in Consiglio Regionale. La scelta, più che di Regione, risulta politicamente, di fatto, dei partiti: centro-destra e centro-sinistra, a porte chiuse, hanno discusso e deciso in nome e per conto delle rispettive lobby di riferimento. Regione Lombardia, come Istituzione, nonostante avesse tutti gli strumenti per intervenire a tutela dei pazienti e dei lavoratori, non è pervenuta e figura di fatto come mero paravento dietro cui ci sono i partiti e le lobby. Non è un caso che la mozione del M5S, depositata lo scorso 10 marzo, che chiedeva a Regione Lombardia di porre precise condizioni e vincoli all’approvazione del piano finanziario, al fine di mantenere il comparto sanitario in capo alla Fondazione onlus e il patrimonio immobiliare di proprietà di FSM, sia stata dribblata da un accordo fra partiti (cdx+csx) per pervenire al più presto, in fretta e furia, alla spartizione finale della torta. E chi ci rimetterà saranno i lavoratori e i pazienti, in un modello distorto di sanità a scopo di lucro e speculazione fra potentati economici.”
Iolanda Nanni conclude: “Come gruppo M5S Lombardia non possiamo accettare che la sanità, e in particolare FSM, diventino la gallina dalle uova d’oro in mano agli speculatori: per questo denunciamo la “lucida follia” di questo accordo fra Regione Lombardia e FSM chiedendo che la discussione dello stesso avvenga, non nelle segrete stanze dei partiti e delle loro lobby, ma alla luce del sole, cioè all’interno delle sedi istituzionali preposte. A tal fine abbiamo richiesto audizione urgente in Commissione Sanità di Regione Lombardia”.