Ancora una volta, sulla vicenda della Fondazione Maugeri, apprendiamo non dalle sedi Istituzionali preposte ma dagli organi di stampa, di un accordo, dato per certo, oggi sul Corriere Milano, stipulato a porte chiuse fra Giunta Lombarda e Fondazione Maugeri.
Iolanda Nanni, consigliere regionale M5S e da luglio 2014 impegnata in prima linea per denunciare la manovra speculativa in atto in Fondazione Maugeri, dichiara: “Prendiamo atto, dall’articolo uscito oggi, che la Giunta Regionale sia addivenuta ad un accordo con la Fondazione Maugeri. Questo accordo si profila come che una operazione di camuflage che nasconde nient’altro che la resa incondizionata di Regione Lombardia sul caso Maugeri, a fronte di una colossale operazione speculativa, forse la più grossa a cui assistiamo nel nostro Paese, in campo di sanità privata. Infatti, l’accordo, così come riportato dagli organi di stampa, prevederebbe che Regione si ritiri come parte civile dal processo in corso e quindi rinunci anche al possibile rimborso di 200 milioni di euro (questa la cifra dell’articolo, negli articoli precedenti i milioni di Euro erano 230!) in caso di condanna. Se Regione si ritira dal processo, anche in caso di eventuale condanna di FSM, non avrà più diritto al risarcimento. Un risarcimento, peraltro, non alla Giunta, bensì a tutti i cittadini lombardi, perché di soldi pubblici si tratta. Regione Lombardia, pertanto, sarebbe intenzionata a farsi da parte a fronte della garanzia del 100% delle azioni della costituenda newco, assunte in garanzia, in pegno.”
“Ma c’è una zona d’ombra che incombe. – continua Nanni – Infatti, nulla si dice rispetto alle condizioni poste da Regione Lombardia a FSM a garanzia del 100% delle azioni della newco. Un pegno a garanzia di cosa? Quali sono le condizioni in assenza delle quali Regione Lombardia si avvierebbe ad escutere il 100% di queste azioni?”
“La domanda – conclude Nanni – rimane a tutt’oggi inevasa ed il rischio è appunto che si tratti di una garanzia puramente virtuale. Questa è una zona d’ombra cruciale in tutta la trattativa intercorsa vergognosamente a porte chiuse ed appare come un escamotage linguistico per giustificare la resa incondizionata di Regione Lombardia a tutte le richieste dei vertici FSM. Ciò in assenza, a tutt’oggi, di un Piano Industriale e in barba all’audizione richiesta dal M5S in Commissione Sanità che sto sollecitando da più di un mese e che è stata convocata ben due volte e per due volte è stata poi sconvocata all’ultimo minuto per ordine della Giunta Regionale”.