La Commissione Affari Istituzionali ha ricevuto ieri la “Relazione sulle attività svolte nei mesi da giugno a dicembre 2014”, del Comitato per la trasparenza degli appalti e sulla sicurezza dei cantieri che effettua verifiche periodiche sulla trasparenza delle procedure di aggiudicazione dei contratti pubblici degli enti del sistema regionale e sulla sicurezza dei cantieri.
Se Expo 2015, anche grazie al costante lavoro di controllo degli ultimi mesi e agli scandali che hanno travolto l’esposizione, si è dotata di procedure utili a “contrastare l’infiltrazione della criminalità organizzata e consentire la tracciabilità finanziaria degli appalti” il quadro regionale resta desolante. La relazione del comitato dice: “si può concludere che per l’80% del campione non esiste un sistema di regolamentazione delle comunicazioni dei subcontratti con previsione di sanzioni in caso di inosservanza, né un sistema di organizzazione e di gestione delle relative informazioni. Il fatto che in alcuni casi non si distingua tra subappalto e subcontratto denota la mancanza di attenzione a questo aspetto dei contratti pubblici. Nell’organizzazione e nel controllo dei cantieri esistono disciplinari e modelli assai diversi che mirano a traslare la responsabilità della stazione appaltante sull’appaltatore o sul concessionario senza prevedere garanzie e controlli efficaci da parte della stazione appaltante”.
Il comitato chiede inoltre di procedere alla rilevazione annuale dei dati relativi alle modalità di acquisizione di lavori, servizi e forniture degli enti del SIREG, di prevedere la pubblicazione di tali dati in modo integrale sul sito della Regione Lombardia, di raccomandare agli organismi di controllo degli enti del SIREG di monitorare tali modalità di acquisizione, di utilizzare le risultanze della rilevazione annuale ai fini delle valutazioni e dei controlli di competenza della Regione Lombardia.
Per Eugenio Casalino, consigliere del Movimento 5 Stelle della Lombardia, “I controlli sulla trasparenza degli appalti sono resi difficili da troppi ostacoli unita spesso, lo dice il comitato, a una carente azione degli organi di vigilanza interna. Il sistema risulta quindi poco controllabile e nelle aziende partecipate della Regione Lombardia sono all’ordine del giorno gli affidamenti diretti per somme superiori al limite consentito, reiterazione di proroghe, acquisti dal medesimo fornitore anziché con bandi. Certo aiuterebbe a fare chiarezza la pubblicazione integrale sul web dei risultati dei controlli. Chiediamo una azione risolutrice della Giunta su tutti questi punti segnalati dal Comitato.