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Vacciniamo Maroni contro gli sprechi nella sanità.

Roberto Maroni avrebbe bisogno di un vaccino, quello contro l’attitudine allo spreco di denaro pubblico. Dopo le degenerazioni della cosiddetta legge Daccò, che creò un sistema opaco di assegnazione di risorse pubbliche a enti privati, ricordiamo le vicende di San Raffaele e Maugeri, ecco un altro esempio della mala gestione dei soldi dei cittadini.

Solo grazie a una richiesta del MoVimento 5 Stelle alla Direzione Generale Salute è stato portato a galla lo spreco enorme di denaro causato dall’acquisto dei i vaccini anti influenzali. Una caso che, senza il M5S, sarebbe rimasto uno scheletro nell’armadio di palazzo Lombardia ignoto alla cittadinanza.

La Regione, per la campagna anti influenzale 2014-2015, ha acquistato circa 1,3 milioni di vaccini, di questi, più del 10% non è stato iniettato alla popolazione lombarda. Precisamente nei magazzini sono rimasti 157.504 dosi di vaccino anti influenzale che sono costati 569.771,31 euro, oltre mezzo milione. Che farsene dunque di questi vaccini? Niente, devono essere eliminati, e con loro sono stati eliminati anche i soldi spesi, irrecuperabili. Perché non è previsto un rimborso spese per le dosi non impiegate che, alla scadenza, che è stagionale, devono essere smaltite dalle Asl.

Ma come? Maroni si lamenta per i tagli alla sanità che arrivano da Roma e poi ignora, o finge di non vedere, uno sperpero così madornale? Possibile che l’amministrazione dell'”eccellenza” sia riuscita nell’impresa di buttare al vento mezzo milione di euro invece di essere in grado di investirli utilmente nel comparto sociosanitario lombardo?

Si è possibile. Ancora una volta la programmazione di Regione Lombardia ha fatto acqua perché non aveva nessuna visione sul medio/lungo termine. Si sa, una regione è come una grande famiglia, e come un buon capo famiglia il governo regionale dovrebbe fare il bene dei suoi cittadini, controllando la spesa.

Nessuno pensa che sia un compito facile, ma se non si è pronti per farlo, come dimostra questa ennesima vicenda, sarebbe apprezzabile fare un passo indietro, e lasciar provare chi non sarebbe mai “inciampato” in un errore di questo tipo, chi non farebbe emergere nessun dubbio tra i cittadini sulla trasparenza e la bontà dell’operazione. Sarebbe bastato comprare i vaccini in più tranche, aspettando le risposte della popolazione alla campagna anti influenzale. Invece il dato di fatto, in conclusione, è che una montagna di soldi è passata dalle tasche dei cittadini alle casse delle industrie farmaceutiche.

Dario Violi – Capogruppo M5S Lombardia

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