Siamo profondamente indignati dall’atteggiamento della Regione, che nonostante due sentenze contrarie della giustizia amministrativa, nonostante un parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che ha messo in luce le innumerevoli criticità tecniche ed economiche del progetto, nonostante la forte opposizione di molti cittadini per le gravi ripercussioni del progetto sul contesto urbano e ambientale circostante, alla prima occasione non ha perso tempo per tornare a chiedere al Governo il finanziamento di un’opera la cui utilità è peraltro sempre meno chiara, come dimostra il continuo altalenare di motivazioni teoriche che non tengono conto di dati quantitativi reali, né delle alternative già esistenti o possibili per evitare di danneggiare il territorio.
Ora l’opera nel Dossier della Regione viene presentata come “uno dei più importanti pacchetti di incremento di capacità previsti sull’area suburbana milanese”, che potrà “definitivamente risolvere la problematica di insufficiente capacità di trasporto sull’asse di penetrazione dal nord/ovest del milanese”. Riteniamo che queste affermazioni siano opinabili in quanto, come abbiamo evidenziato più volte, per incrementare la capacità non è indispensabile aumentare i binari, ma è sufficiente intervenire sul numero e sulla tipologia delle carrozze. Inoltre, le problematiche della linea derivano anche, e forse soprattutto, da ritardi e soppressioni di corse le cui cause non hanno evidentemente nulla a che fare con la capacità, né con l’aumento dei binari, ma sono dovute a guasti e problemi di manutenzione.
Ma pare che per la Regione sia più semplice aggiungere due binari che due carrozze. Pare che preferisca il palliativo di consentire ai treni diretti di effettuare sorpassi dei treni passanti in caso di guasti, piuttosto che intervenire alla radice sul materiale rotabile eliminando le cause dei guasti. Pare che continui pervicacemente ad inseguire l’idea di un modello teorico da adottare su tutte le linee, indipendentemente dalla reale necessità e fattibilità di questo modello in ambiti così densamente urbanizzati come la linea Rho-Gallarate, incurante dei danni che ne deriverebbero e incapace della flessibilità necessaria a individuare soluzioni alternative.
D’altra parte non ci potevamo aspettare altro, dopo che la nostra richiesta di incontro e di dialogo all’Assessore Sorte è stata tarpata da una risposta che non lasciava adito ad aperture e dopo che alla nostra replica motivata non sono seguite ulteriori risposte.
Regione Lombardia sappia che il Comitato Rho-Parabiago e tutti i cittadini che si oppongono all’opera non si rassegnano e, dato che le nostre parole non vengono prese minimamente in considerazione, siamo pronti a proseguire tenacemente la nostra opposizione, sostenuti dalla validità delle nostre ragioni che portiamo avanti ormai da anni e che sono state ampiamente riconosciute anche dalla giustizia amministrativa.
Comitato Rho-Parabiago