Iolanda Nanni, consigliere regionale M5S e firmataria dell’interrogazione (SCARICA QUI) a tutela del territorio pavese, dichiara: “Su proposta della SIB, società Sviluppo Industriale di Bascapè, si pretenderebbe di insediare una nuova logistica di 200.000 metri quadri su un territorio già gravemente compromesso, come quello di Landriano e Comuni limitrofi, sul quale insistono già impianti fortemente impattanti: una cava per l’estrazione di ghiaia (Cava ATE g60), un impianto di trattamento fanghi (ALAN s.r.l.), tre allevamenti intensivi e tre impianti energetici a biogas, nonché l’impianto chimico BITOLEA a rischio di incidente rilevante. Inoltre è in fase di insediamento un impianto di trita-inerti da 440.000 tonnellate annue autorizzato dalla Provincia di Pavia, progettato da ECOGREEN s.r.l., società avente lo stesso proprietario e legale rappresentante di SIB s.r.l.. Come se non bastasse, ci sono già tre logistiche e due in fase di approvazione.”
“Per questo – continua Iolanda Nanni – sono intervenuta depositando un’interrogazione che chiede alla Giunta regionale di intervenire per far valere i criteri ostativi a questo ennesimo progetto di logistica. Il territorio del Comune di Landriano e limitrofi è già stato martoriato sotto il profilo ambientale e sarebbe evidente anche agli occhi di un bambino che non possa più essere ricettacolo di nuovi impianti inquinanti. Ho chiesto quindi l’intervento degli Assessori Regionali competenti affinchè sia valutato “l’effetto cumulo” degli impianti già esistenti o programmati al fine di scongiurare l’eventualità di nuovi insediamenti potenzialmente inquinanti: la salute dei cittadini è un bene primario la cui tutela deve venire prima del profitto e di qualsiasi altra considerazione. L’ordinamento europeo ci dice due cose fondamentali: la prima è che le Istituzioni devono valutare l’effetto “cumulo” delle emissioni inquinanti degli impianti presenti su un territorio, la seconda è che i cittadini devono essere consultati, anche in ossequio al principio di precauzione, ogni qualvolta si presenti un progetto potenzialmente impattante sull’ambiente e la salute. Ebbene, nell’iter in discussione, i cittadini non sono stati consultati, e non è stato valutato il cumulo inquinante degli impianti già presenti nei Comuni limitrofi a Bascapè, dove si vorrebbe insediare l’ennesimo impianto logistico con tutte le conseguenze sul traffico e le emissioni dei camion. Già queste due ragioni basterebbero a rigettare il progetto, come chiediamo nell’interrogazione.”
“Inoltre – conclude Nanni – sussistono altri motivi giuridici di opposizione al progetto di logistica a Bascapè: il terreno in oggetto è vincolato dal PGT ad attività produttive artigianali, e non industriali, quindi una logistica industriale non potrebbe insediarsi. E poi: sempre il PGT, nonché l’ordinamento regionale, prevedono una fascia di rispetto inedificabile di 50 metri rispetto alla Roggia Bascapera. Sussistono quindi diversi e tutti importanti motivi di opposizione al progetto, che se approvato comprometterebbe ulteriormente un territorio che sotto il profilo ambientale e sanitario non può più permettersi azzardi di questo tipo. Il tipo di sviluppo economico di cui il territorio di Landriano, e la Provincia di Pavia tutta, ha urgentemente bisogno è di segno opposto e contrario: abbiamo bisogno di uno sviluppo sostenibile che valorizzi le eccellenze locali nel pieno rispetto della salute e della vocazione agricola e paesaggistica dei nostri territori”.