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Riforma della Sanità: “abbiamo limitato i danni”. Continuità totale con il sistema formigoniano

10897579_1025949004091053_1840568338_nMILANO, 5 AGO –  “Tolta la maschera questa riforma firmata da Maroni ha il volto e l’ideologia di Formigoni. In sintesi la Lombardia avrà più sanità privata, gestione iperpoliticizzata, logiche di mercato e inefficienza diffusa. Merito, capacità, professionalità di amministratori e medici e un servizio sanitario attento a realizzare il bene comune sono tra i grandi dimenticati dalla riforma Maroni. Non siamo per nulla d’accordo con questa legge, ma grazie al nostro ostruzionismo abbiamo limitato i danni e inserito correttivi in un testo che non è il nostro e non condividiamo affatto nei principi di fondo. Il testo è rimasto poco più che una riorganizzazione territoriale delle ex ASL e delle Aziende Ospedaliere. Su questo c’è stato poco coraggio e non si è osata alcuna riorganizzazione che valorizzasse le specificità del territorio”, così Dario Violi, capogruppo del M5S Lombardia e Paola Macchi, consigliere regionale di M5S della Commissione Sanità.

“Siamo riusciti a ottenere un’Agenzia dei Controlli”, – spiegano i consiglieri – “un organo indipendente e terzo con ruolo di controllo e verifica del sistema e dei flussi di dati, con l’obiettivo di scoprire le anomalie del sistema ed evitare gli scandali che negli anni hanno annegato la sanità lombarda coinvolgendo, in particolare, le strutture private accreditate. L’agenzia sarà formata a maggioranza da membri scelti dalle opposizioni. Abbiamo costretto la maggioranza ad adottare il principio di stabilizzazione del personale sanitario precario. Tra i risultati dell’ostruzionismo anche l’abolizione graduale dei ticket in base al reddito fino a 32.000€”.

“Abbiamo raggiunto importanti risultati anche sotto il profilo della prevenzione: è stato ripristinato l’osservatorio epidemiologico, inspiegabilmente abolito nella bozza di legge di riforma, sono stati inserirti principi riguardati i corretti stili di vita e l’invecchiamento attivo. Sulle nomine dei manager,  per valorizzare merito, professionalità e competenza, abbiamo ottenuto che le designazioni possano avvenire scegliendo da una shortlist stilata da una apposita Commissione indipendente. Negli indicatori per la valutazione dei manager abbiamo imposto anche la corretta gestione del budget, il mantenimento della salute dei cittadini e l’abbattimento delle liste d’attesa. Rimane un giudizio fortemente negativo sulla riforma, che purtroppo non scardina il sistema formigoniano e sopratutto il disequilibrio verso il privato che continuerà ad essere lautamente finanziato. Con questo provvedimento, per l’ennesima volta in questi due anni, in Lombardia si scrive Maroni  ma si legge Formigoni”, concludono i portavoce del M5S Lombardia.

 

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