Il M5S Lombardia, sulla base di una segnalazione dei cittadini residenti nell’area di Carpiano (MI), limitrofa ai Comuni pavesi di Landriano, Pairana e Bascapè, ha depositato un’interrogazione (SCARICA QUI) sullo stato di contaminazione oltre i limiti di legge da metalli pesanti, diossine, PCB, furani, composti geno-tossici, certificata da ben due ricerche dell’agenzia ambientale e sanitaria europea ISPRA, riguardante circa 12 ettari di terreni attualmente coltivati, con relativa commercializzazione di prodotti agro-alimentari potenzialmente contaminati.
La Consigliera regionale Iolanda Nanni, prima firmataria dell’interrogazione, dichiara: “E’ un caso gravissimo da “terra dei fuochi” sul quale è caduto da anni un vergognoso silenzio istituzionale. Già dal 2007, ISPRA, dapprima su commissione prima della Provincia di Pavia, e poi, nel 2011, della stessa Regione Lombardia, ha pubblicato i risultati di monitoraggi scientifici dei terreni che attestano lo stato di contaminazione oltre i limiti di legge di circa 12 ettari di terreni nel Comune di Carpiano (MI), con rischi per la salute e l’ambiente che riguardano anche i Comuni limitrofi fra i quali Landriano e frazioni (PV). Le due ricerche ISPRA attestano la contaminazione oltre i limiti di legge dei terreni da metalli pesanti, PCB, furani, composti geno-tossici (vale a dire in grado di alterare il DNA scatenando nel medio-lungo periodo l’insorgenza di tumori), che avrebbero inquinato i suoli con ricadute tossiche e nocive sulla catena agro-alimentare.”
“Questi terreni – continua Nanni – erano e sono purtroppo tutt’ora coltivati a fini agro-alimentari, e ciò nonostante ISPRA già nel 2011 abbia denunciato alle Istituzioni competenti che “la maggior parte di essi [dei terreni analizzati ndr.] deve essere ritenuta di qualità insufficiente in quanto direttamente e soprattutto indirettamente pericolosa per la salute degli animali e dell’uomo”. La denuncia di ISPRA è stata sostanzialmente ignorata dalle Istituzioni competenti, a partire da Regione: i terreni suddetti sono infatti a tutt’oggi coltivati senza che i cittadini siano a conoscenza dei rischi per la salute”.
“Secondo ISPRA – continua Nanni – la contaminazione da diossine in numerose parti dei terreni esaminati sarebbe pari a 25 volte i limiti di legge! A ciò si aggiungano la contaminazione da metalli pesanti, PCB, furani, composti geno-tossici potenzialmente cancerogeni, e avremo il quadro di un possibile disastro sanitario ed ambientale in atto, previsto e pre-annunciato dall’agenzia europea ISPRA nel 2007 e poi ancora nel 2011, e recepito da un muro di gomma omertoso da parte di quelle Istituzioni che dovrebbero tutelare la salute di tutti i cittadini. Terreni contaminati che avrebbero necessitato un’azione tempestiva ed immediata di bonifica, a carico dei proprietari, sono ancora lì, a distanza di 8 anni dalla prima ricerca ISPRA, non solo contaminati, ma persino coltivati con grave rischio di contaminazione della catena alimentare. Appaiono del tutto insufficienti anche le bozze di progetti di bonifica avanzate ad oggi dall’azienda proprietaria dei terreni, la quale ha la responsabilità giuridica della bonifica, bozze ben inteso ad oggi non approvate dalle Istituzioni e rimaste sostanzialmente lettera morta.”
“L’agenzia europea ISPRA – continua Nanni – ipotizza uno «spargimento pirata» di rifiuti tossici sui terreni e nello studio 2011 denuncia uno «stato di compromissione del suolo e della stessa vita degli organismi vegetali e animali che sono presenti nel suolo». Ciò ci induce ad ipotizzare un caso «terra dei fuochi» a Carpiano: sia per la pericolosità sanitaria della situazione, sia alla luce del fatto che, in Lombardia come in Campania, le Procure Antimafia da tempo denunciano che lo spargimento criminale di rifiuti tossici sui terreni è molto spesso responsabilità diretta di associazioni criminali di stampo mafioso. Mi domando come sia possibile che le Istituzioni competenti non abbiano immediatamente denunciato la situazione alla Procura competente affinché si verificassero le responsabilità penali, allertando contemporaneamente la Procura Antimafia di Milano. E come sia possibile che dal 2007 ad oggi le Istituzioni competenti non abbiano vietato la coltivazione dei terreni contaminati, al contempo ingiungendo in modo perentorio all’azienda proprietaria dei terreni l’immediata e tempestiva bonifica dei terreni stessi, nonché il sequestro di qualsiasi prodotto agro-alimentare frutto dei terreni contaminati già presente sul mercato”.
“Con la nostra interrogazione – conclude Nanni – chiediamo all’Assessore competente di far luce su tali fatti inquietanti, auspicando che le Istituzioni, che dal primo studio ISPRA 2007 ad oggi hanno dormito, si sveglino grazie all’azione del M5S e prendano provvedimenti urgenti e improcrastinabili a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente, nonché ai fini del rispetto della legalità.”.
Iolanda Nanni – Portavoce Regionale M5S Lombardia