25 settembre 2015, La Legge Regionale 11 marzo 2005 n.12, legge per il governo del territorio prevede tra
l’altro il PGT quale strumento di pianificazione urbanistica comunale in sostituzione del
Piano Regolatore Generale (P.R.G.). Di certo nessuno avrebbe pensato che nel breve
volgere di dieci anni dall’entrata in vigore della citata legge, la classe politica lissonese
avrebbe raggiunto un record degno del miglior guinness dei primati: pagare ben 3 PGT
per non averne neanche uno.
Il primo PGT fu redatto dall’architetto Ranzani e sarebbe costato la modica cifra di
435.000 euro ai quali andrebbero aggiunti 29.000 euro per l’organizzazione degli incontri
pubblici, e 55.000 nel 2008 per far ripartire l’iter.
Il secondo fu affidato all’arch. Favole il cui incarico venne affidato a prezzo di saldo a
119.000 euro.
Il terzo atto ha come protagonista l’attuale giunta ed è la variante approvata dal c.c il
28/02/2014.
Il primo PGT, quello costoso e probabilmente il più equilibrato dal punto di vista della
programmazione urbanistica finì nei cassetti dell’allora giunta leghista, non soddisfatta
dai tagli edificatori proposti. Mancava il pesante imprinting padano del consumo di suolo.
Fu così trovato un professionista più accondiscendente alla volontà politica intenzionata a
far crescere la popolazione di Lissone fino a 50.000 abitanti. Peccato che trovare terreni
edificabili nel già congestionato territorio lissonese non era così facile, al punto che le
previsioni urbanistiche previste erano in contrasto con le prescrizioni del PTCP provinciale.
Questo grave peccato originale parrebbe avere invalidato anche la successiva variante in
quanto con decreto dell’agosto 2015 il Presidente della Repubblica accoglie il ricorso
presentato dalla provincia MB nel 2012 ed annulla il PGT vigente e tutti gli atti.
La questione divertente e misera allo stesso tempo e’ il fatto che l’amministrazione
leghista di Lissone non ha tenuto conto delle prescrizioni della provincia di centrodestra,
quindi anche leghista. Come si dice, non gli darei mai le chiavi di casa.
E come si puo’ ignorare il fatto che il sindaco Concettina Monguzzi si sia sentita in dovere
di commentare un articolo delirante del consigliere provinciale leghista Monti con un
comunicato sul sito del comune. Ma non ha pensato che FORSE sarebbe stato il caso di
pubblicare la sentenza firmata dal Presidente della Repubblica. E ben in evidenza.
Si torna insomma indietro al XX secolo.
Ecco l’ennesimo disastro del partito unico (ex)PDL-Pdmenoelle: centrosinistra e
centrodestra 2 facce della stessa medaglia più fasulla di un diesel VW!.
Ora ci poniamo alcune domande:
Ci troviamo di fronte ad esempi di puro dilettantismo politico?
E’ possibile pagare 3 PGT per non averne nemmeno uno buono?
Quanto dobbiamo ancora pagare per avere un PGT regolare?
Chi pagherà per le incompetenze?
Ma è possibile che un ricorso impieghi 3 anni per arrivare a conclusione invalidando
oltretutto non solo gli elementi irregolari, bensì tutto il documento e gli atti successivi?
In questo caos i cittadini che certezze hanno?
Chi ha edificato con le regole del nuovo PGT cosa potrebbe subire?
Da parte nostra ci preme rimarcare quanto nei vari passaggi istituzionali gli interventi del
M5S Lissone furono coerenti con quanto previsto dai vari organi che legiferano in
urbanistica. Contro gli ambiti dichiarati irregolari dal decreto presidenziale ci siamo
battuti, così come abbiamo valutato negativamente le varianti “Corigliano” che
concentravano l’edificazione nel quartiere CIM – RUTUNDA, non impedendoci tuttavia di
approvare obtorto collo la variante che poneva un freno, senza tuttavia fermarlo, al
consumo di suolo.
La complessità della vita politica richiede competenza e dedizione. Il PGT lissonese non
ha ancora trovato le competenze politiche e professionali all’altezza.
Umberto Santamaria
GdL Urbanistica M5s Lissone
Con il contributo di Morris Valzania.