Il M5S Lombardia denuncia l’INCIUCIO LEGA-PD sull’impianto di pirolisi a Retorbido, inciucio siglato con una mozione (scarica qui), approvata il 1° dicembre 2015 in Aula del Consiglio Regionale e sottoscritta bipartisan da Villani (PD), Anelli (Lega), Marsico (Forza Italia) ed altri tre consiglieri PD. La mozione, frutto di un INCIUCIO LEGA-PD, maturato dopo l’arrivo al Pirellone, in data 24 novembre 2015, dei 40 Sindaci dall’Assessore Regionale Terzi, rappresenta solo una misera marchetta al territorio da propinare ai cittadini più sprovveduti per far credere che si sia stia facendo qualcosa di concreto per arginare sul nostro territorio impianti di portata devastante per la salute e per l’ambiente che vengono autorizzati da anni, con la più assoluta superficialità, dalla Provincia di Pavia e da Regione Lombardia, spesso facendo scaricabarile sui tecnici ed abilmente nascondendosi alle loro spalle.
Iolanda Nanni, consigliere regionale M5S, dichiara: “Siccome non vogliamo che, anche per il progetto di pirolisi a Retorbido, si inneschi la solita pantomima fra partiti che, con assoluta INCOERENZA, dichiarano la contrarietà per poi allearsi sotto banco per “far digerire” l’approvazione di progetti devastanti ai cittadini, ho ritenuto doveroso ieri in Aula rimarcare che il M5S non si presta a questi giochi e non intende prendere in giro i cittadini come LEGA e PD continuano a fare, da un anno a questa parte, sulla questione dell’inceneritore di Retorbido.
Deve essere noto a tutti che la mozione portata ieri in Aula del Consiglio Regionale da PD, LEGA, FORZA ITALIA è solo una marchetta al territorio pavese che nulla cambia lo stato di fatto dell’iter dell’inceneritore di Retorbido. La mozione infatti è del tutto prona ai voleri della Giunta Regionale al quale chiede il “permesso” di valutare genericamente la possibilità di aggiornare un Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR) approvato l’anno scorso e di valorizzare al VIS (valutazione di impatto sanitaria), strumento già previsto per legge. La cosa paradossale è che, nell’ultima parte, la mozione chiede alla Giunta di attivare un tavolo interdisciplinare di confronto presso la Commissione VI (Ambiente), cosa che è già possibile fare senza chiedere un impegno alla Giunta, grazie all’autonomo potere della Commissione stessa, cosa che però ad oggi, nessuno dei componenti della Commissione Ambiente firmatari di questa mozione, beninteso, ha mai formalmente richiesto: né il Presidente Marsico (Forza Italia), né il consigliere leghista Anelli (PD), né il consigliere primo firmatario Villani (PD), che sono tutti membri di questa Commissione.
Ritengo quindi che i cittadini, per avere un quadro chiaro di come stanno operando i partiti nelle Istituzioni, debbano conoscere queste cose. Debbano sapere che la mozione è stata protocollata il 25 novembre 2015 e NON sottoposta al vaglio preventivo della Commissione Ambiente, come il consigliere leghista ha dichiarato in Aula. Prova ne è che a nessuno dei tre membri M5S di Commissione Ambiente, a far data dal 26 novembre (giorno della seduta di Commissione), è stata sottoposta detta mozione che quindi è frutto di un inciucio bipartisan di LEGA-PD-FORZA ITALIA.
La mozione inoltre, pur adducendo – nelle intenzioni – la volontà di rendere concreta la partecipazione dei cittadini, Associazioni e Comitati ai processi autorizzativi di impianti con impatto ambientale, si guarda bene dal citare una legge di Stato già esistente – la legge italiana n. 108 del 16 marzo 2001 – che ha ratificato la Convenzione di Aarhus e quindi già prevede la possibilità per i cittadini di partecipare agli iter autorizzativi. Perché la legge italiana non sia citata e si adombri un vuoto legislativo è presto detto: MANCA LA VOLONTA’ POLITICA di rendere effettiva la partecipazione dei cittadini ai processi autorizzativi.
Va infine evidenziato – conclude Nanni – che questa mozione non inciderà per nulla sugli iter autorizzativi in corso relativi a numerosi impianti smaltimento rifiuti sul territorio pavese. Per esempio, non cambierà nulla sull’inceneritore di Retorbido. Anche qui non è difficile spiegarvi il perchè: le nuove norme (qualora venissero approvate, processo sempre lungo e farraginoso) non sarebbero retroattive e quindi non si applicherebbero alle procedure autorizzative in corso. Invitiamo invece i cittadini dell’Oltrepo’ Pavese a riflettere su questo punto: nei recenti incontri istituzionali tenutisi in Regione con l’Assessore Terzi, il 24/11/2015 e al Consiglio Provinciale aperto tenutosi a Retorbido il 27 novembre, NON E’ UN CASO che improvvisamente sia la Terzi, in quota LEGA, sia il Presidente della Provincia Bosone, in quota PD, dichiarino che occorra varare nuove norme regionali perché le attuali non sarebbero sufficienti a garantire il rigetto del progetto di impianto di pirolisi. Ma questo, come ho già evidenziato al Consiglio Provinciale e in tutte le sedi pubbliche, non corrisponde al vero. Le norme ci sono, i vincoli pure. Ciò che manca è la volontà politica di applicarle.
Domandatevi come mai a Casalino, in Provincia di Novara, lo stesso impianto di pirolisi proposto dalla stessa società che lo sta propinando a Retorbido, è stato RIGETTATO sulla base della sua CONTRARIETA’ all’ordinamento nazionale in materia di salute ed ambiente, mentre qui in Lombardia i partiti stanno ancora temporeggiando al punto che, dopo un anno, questo rigetto non è ancora arrivato. La domanda sorge spontanea: come mai in Piemonte lo stesso impianto è contrario alle leggi statali, mentre in Lombardia questo “piccolo dettaglio” non viene tenuto in considerazione da nessuno di loro? con l’aggravante che a Retorbido questo impianto sarebbe inserito all’interno di una Rete Ecologica e quindi doppiamente da rigettare senza alcuna esitazione.