Francesco Vassallo, direttore sanitario dell’ASL di Brescia, nel corso della puntata di “L’Arena” di domenica scorsa 29 novembre ha detto testualmente : “… noi nei confronti di questi due veterinari abbiamo ricevuto la comunicazione di richiesta di rinvio a giudizio. Che era quello che noi aspettavamo per regolamento aziendale per avviare i procedimenti disciplinari, poi è ovvio che il procedimento disciplinare automaticamente viene sospeso, ma questo lo prevede la legge, in attesa dell’esito delle indagini e della magistratura..”
Questo non è vero!
La legge non dice che un procedimento disciplinare è automaticamente sospeso, anzi, proprio il contrario! (“Il procedimento disciplinare, che abbia ad oggetto, in tutto o in parte, fatti in relazione ai quali procede l’autorità giudiziaria, è proseguito e concluso anche in pendenza del procedimento penale” comma 1 art. 55-ter del D. lgs 165 del 2001). E poi specifica che l’amministrazione in questione PUO’ sospendere il procedimento disciplinare nei casi particolarmente difficili, fatta salva comunque la possibilità di prendere misure cautelari nei confronti dei dipendenti coinvolti.
Quindi l’ASL di Brescia poteva a tutti gli effetti avviare i procedimenti disciplinari nei confronti dei due veterinari, poteva concluderli e poteva prendere misure contro di loro. Invece non ha mosso un dito, tanto è vero che questi dipendenti dell’ASL, seppure indagati per fatti gravissimi continuano a lavorare all’interno della struttura pubblica, ed ha delegato tutto all’autorità giudiziaria. Ponzio Pilato nei confronti della dirigenza dell’ASL di Brescia, era un dilettante!
E Vassallo a quale regolamento aziendale fa riferimento?? Sul sito dell’ASL di Brescia il “Regolamento e Codice Disciplinare del personale del comparto dell’Azienda Sanitaria Locale di Brescia” approvato nel dicembre 2011 non dice nulla dell’obbligo di aspettare la richiesta di rinvio a giudizio per avviare i procedimenti disciplinari ma, anzi, ricalca in più parti fedelmente la legge nazionale.
Riteniamo che sia gravissimo che la dirigenza dell’ASL di Brescia permetta ancora ai due veterinari di lavorare all’interno dell’azienda e non sia stata in grado di prendere alcun provvedimento interno serio (spostarli di impianto o distretto come “punizione” fa ridere), mentre ci sono gli operai del macello a casa. Forse la dirigenza ASL di Brescia si dimentica che ASL è una struttura sanitaria pubblica che come primo dovere ha quello di tutelare i cittadini, non far finta di nulla verso i propri dipendenti accusati di gravi reati.
Qui l’estratto dell’intervista a Vassallo da L’Arena” del 29 novembre.