Sanità e Politiche Sociali Stefano Buffagni

Nomine sanità. Ancora continuità con il passato

NOMINDE DEF

14 in quota Lega, 11 Forza Italia e 10 Ncd. Il 99% dei nuovi manager messi a capo delle nuove Agenzie di tutela della Salute (Ast), che con la recente non-riforma della sanità lombarda hanno sostituito le vecchie Asl, sono riconducibili ai partiti che compongono la maggioranza in Regione. Il nuovo metodo di selezione, che ha previsto un quiz per i direttori generali,  è stato, in teoria, una novità rispetto al passato, ma nella sostanza delle cose, ha prodotto una “short”- list (100 candidati) da cui pescare i nuovi uomini fidati da piazzare a capo delle strutture sanitarie sul territorio, ancora una volta uomini vicini ai partiti.

“Maroni voleva tagliare col passato, invece le nomine di sabato scorso sono esattamente in linea con le ultime fatte 5 anni fa. La solita promessa da marinaio, il solito fumo gettato negli occhi dei cittadini lombardi. Almeno, grazie alla presenza di una vera opposizione in Consiglio regionale si cominciano a vedere i primi risultati, anche se insufficienti. Il nostro ostruzionismo ha consentito la mancata nomina di qualche impresentabile alla direzione delle strutture sanitarie. La Sanità lombarda avrebbe bisogno di un taglio netto col passato, invece sono state fatte scelta nel solco formigoniano che non danno garanzie per una gestione totalmente nell’interesse dei lombardi. È evidente la continuità con il passato anche nella lottizzazione politica delle poltrone apicali con una significativa variazione: gli uomini del Celeste si sono solo tinti di verde Lega con CL.”, così Stefano Buffagni, Paola Macchi e Dario Violi, consiglieri regionali del M5S Lombardia, sulle nomine dei nuovi direttori della Sanità.

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