A maggio del 2015 avevamo denunciato la scandalosa parentopoli che era diventata FNM (Ferrovie Nord Milano), l’azienda del trasporto pubblico ferroviario lombardo controllata dalla Regione Lombardia (58%) e partecipata dalle Ferrovie dello Stato (14%) oltre che dai Gavio. Dopo la nostra segnalazione iniziarono a cadere le teste e nemmeno un mese dopo, indagato dalla magistratura per truffa e peculato, il presidente Norberto Achille diede le dimissioni, e con lui il Presidente del Collegio Sindacale Belloni. All’apice dello scandalo partecipammo all’assemblea dei soci di fine maggio insieme a Beppe Grillo chiedendo un’azione di responsabilità verso il management, un audit sull’operato, le spese ed i benefit dell’intero collegio sindacale, la restituzione dei premi ricevuti dai manager dell’azienda, che non fosse data nessuna buonuscita ad Achille e, in generale, un inversione di marcia nella gestione di una partecipata che era diventata un il bancomat di manager indegni e ufficio di collocamento per la politica. Invece, come riporta un articolo di denuncia di Lettera 43, di cui di seguito vi riportiamo un estratto, dopo lo scandalo, quando le luci dei riflettori si sono spente, il vizio di assumere parenti rimane e la vecchia guardia, che era stata cacciata dalla finestra, è rientrata dalla porta principale!
“IL RITORNO DEL BRACCIO DESTRO DI BIESUZ. Qualche giorno fa in un Ordine di servizio interno è stato rinominato capo della pianificazione e controllo il ciellino Enrico Bellavita, ex numero due di Trenord in era Biesuz, il manager senza laurea, travolto dal crac Urban Screen.
Factotum e uomo di fiducia proprio di Biesuz, Bellavita – che gestì per anni i conti della società e soprattutto gli acquisti – fu mandato in Nord Cargo (sempre società del Gruppo Ferrovie Nord ora diventata Db Schenker Rail) da un altro ex amministratore delegato, ovvero Luigi Legnani. Ma dopo due anni, appunto, è ritornato. Alle spalle ha la responsabilità – dal momento che era il capo dei sistemi – del ‘naufragio del progetto Goal Rail’ di Trenord, che nel dicembre 2012 lasciò a piedi per settimane migliaia di cittadini.
IL NIPOTE DEL VECCHIO CAPO DEL PERSONALE. Insomma, più che la svolta la restaurazione, suggeriscono tra i corridoi di piazzale Cadorna.
Non solo. Allo stesso tempo si è approfittato dell’occasione per nominare dirigente un altro “della prima ora”. Matteo Quaretti, già nelle risorse umane del gruppo, è diventato capo della gestione del personale di Ferrovie Nord Milano.
Nulla di male se Quaretti non fosse nipote di quel Felice Orsi, già direttore del personale di Fnm dieci anni fa e direttore del personale di Nord Cargo.
L’ADDIO DI CHI DENUNCIÒ LE SPESE PAZZE DI ACHILLE. Insomma, il gioco dei quattro cantoni coi soliti nomi. Nel 2016 certe cariche sono ancora ereditarie, con buona pace della trasparenza, della legge 231 e delle nomine di partenti e amici che tanto hanno nuociuto alla un tempo gloriosa società lombarda e che hanno portato alla fine dell’era Achille. Se questa è la svolta impressa da Gibelli e soci allora – ci si domanda in piazzale Cadorna – cosa sarebbe stata la continuità?
È proprio di questi giorni la notizia, data dal Sole24Ore, del trasferimento di Andrea Franzoso, l’ex ufficiale dei carabinieri e componente della struttura di internal audit di Fnm che denunciò la vicenda spese pazze di Achille, con l’utilizzo improrio di carte di credito e automobili per 600 mila euro. Fu quello che fece scoppiare l’inchiesta della procura di Milano. Ora non potrà più farlo.”