Dopo la mia prima interrogazione del marzo 2014, torno sull’annoso problema dell’interramento della linea ferroviaria a Seveso. La linea ferroviaria taglia esattamente in due il centro del Comune e interrompe le strade che costituiscono gli assi portanti della vita sociale ed economica della città, creando enormi disagi alla popolazione residente, tanto che c’è addirittura chi ha cominciato lo sciopero della fame per protestare contro questa situazione .
In passato tutti i sindaci della Città di Seveso hanno formulato continue, e ad oggi inascoltate, richieste di interramento della linea ferroviaria.
Sono enormi le criticità che l’attuale situazione della ferrovia comporta per cittadini. A Seveso passano 160 treni al giorno e nelle ore di punta è molto difficoltoso attraversare il centro città: le sbarre dei passaggi a livello sono abbassate anche per 40 minuti all’ora, con ingenti disagi per la collettività, certificati anche da una puntuale analisi costi/benefici dell’interramento rispetto alla realizzazione dei sottopassi, svolta dal Comune: nei 30 anni di valutazione, lo “scenario sottopassi” presenta un Valore Attuale Netto (VAN) negativo per 8,4 milioni di euro mentre lo “scenario interramento” presenta un VAN positivo per 47,8 milioni di euro; l’inerzia delle istituzione nel risolvere il problema dei passaggi a livello sottopone la collettività a costi per circa 6 milioni ogni anno per tempi di attesa e carburanti, senza contare i costi ambientali e sanitari conseguenti al maggiore inquinamento.
Nella scorsa legislatura il Consiglio Regionale si era espresso a favore dell’interramento – stanziando anche dei fondi per lo studio di fattibilità – ma, al solito, ci si è arenati nel passaggiodalle parole ai fatti, visto che fino ad oggi in Regione nessuno ha più considerato questa importante opera.
Lo studio, commissionato a Ferrovienord, aveva accertato la fattibilità dell’opera indicando in circa 90 milioni di euro il costo di abbassamento del piano del ferro con eliminazione dei 7 passaggi a livello che spaccano in due la città e la realizzazione di una moderna stazione a 4 binari con ampie aree di interscambio ferro/gomma.
Alla fine dello scorso anno però la Giunta Maroni ha approvato uno stanziamento di 62 milioni di euro per il miglioramento dell’infrastruttura ferroviaria nella tratta Seveso-Meda/Camnago, di cui 37 milioni per realizzare due sottopassi e ammodernamenti vari della linea.
Le risorse stanziate non sono comunque sufficienti alla soppressione dei restanti cinque passaggi a livello ubicati sul territorio di Seveso, per cui in futuro dovranno essere comunque programmate altre opere per risolvere tali interferenze.
A questo punto, chiedo a Maroni con una nuova interrogazione, se non è meglio puntare senza ulteriori esitazioni sull’interramento! l’interramento persegue l’obiettivo di dare efficienza all’infrastruttura di trasporto pubblico, evitando la creazione di ulteriori barriere architettoniche per i disabili, riducendo quelle attuali, superando anacronistiche intersezioni strada–ferrovia come i passaggi a livello, causa di notevoli sprechi energetici e dannose emissioni inquinanti prodotte dai veicoli costretti a lunghe soste ed evitando, infine, percorsi di aggiramento lunghi, in forte pendenza e quindi gravidi di ulteriori emissioni inquinanti nonché di nuove cementificazioni di aree verdi.
L’interramento costa di più ma risolve definitivamente il problema che si trascina da decenni e che fa perdere tempo e denaro a tanti cittadini, mentre i due sottopassi finanziati da Maroni affrontano in maniera molto parziale la situazione.
Il Movimento 5 Stelle è assolutamente a favore del trasporto su ferro e del suo potenziamento in tutta la nostra regione, ma oltre alle sacrosante esigenze dei pendolari (chedifendiamo tutti i giorni), occorre tenere in debita considerazione anche il diritto dei cittadini di Seveso ad avere una città vivibile. E solo l’interramento può conciliare i diritti e le aspettative di tutti.
Gianmarco Corbetta – Portavoce Regionale del M5S Lombardia