A seguito dell’arresto del presidente della commissione sanità Fabio Rizzi per tangenti, Maroni ha deciso di istituire l’Arac, l’Autorità Regionale Anti Corruzione, in votazione domani durante la seduta di Consiglio Regionale. Il M5S Lombardia voterà contro, perché si tratta di una scatola vuota, un documento inutile che nei fatti non cambierà nulla e non alzerà nessun muro di difesa contro il cancro delle tangenti. Una mera operazione di marketing che dimostra inoltre anche una palese incompetenza di Maroni, che per combattere il fenomeno diffuso della corruzione avrebbe già a disposizione i 37 articoli della recente Legge Regionale Antimafia, voluta fortemente dal M5S Lombardia e approvata dal Consiglio Regionale lo scorso giugno. La legge antimafia istituisce due enti di controllo, il Comitato regionale per la legalità e la trasparenza dei contratti pubblici e il Comitato tecnico scientifico, che già contengono ed esauriscono tutti gli articoli del Pdl Arac in arrivo domani in aula. E non finisce qui, perché in questo nuovo provvedimento sono stati eliminati alcuni punti chiave ed essenziali per la trasparenza e il corretto funzionamento di un organo come l’Arac, come ad esempio l’inaccessibilità e l’esclusione per i condannati, condizione invece presente per i membri dei comitati previsti dalla legge antimafia. Anche il tentativo di intervenire con 1 milione di euro a sostegno dell’Arac appare come una sonora presa in giro di fronte ai tagli continuativi che la giunta ha perpetuato nelle iniziative di contrasto all’illegalità in questi tre anni di legislatura.
Questo vi da la misura di quanto sia inconsistente la lotta alla corruzione della Lega Nord, che già durante la discussione della legge antimafia aveva dato prova di tale leggerezza tentando di bloccare il Codice di autoregolamentazione dei gruppi consiliari, che prevede tra le altre cose che “il ruolo di consigliere non può essere ricoperto da “coloro i quali siano stati condannati anche con sentenza non definitiva”. Quello che manca alla Lega è una cultura della legalità, e la sua (non) attività legislativa è il frutto di questo vuoto. Lavorano sempre in emergenza per mettere le pezze al buco della corruzione che intanto prolifera e continua risucchiare risorse pubbliche. Ora che il problema delle tangenti nella sanità lombarda è emerso in tutta la sua enorme gravità il presidente della regione prova a correre ai ripari proponendo un meccanismo anticorruzione che di fatto assomiglia più a uno spot pubblicitario. Domani in aula voteremo fermamente contro questo progetto di legge, nello stesso giorno in cui voteremo altrettanto fermamente a favore della mozione di sfiducia, come già annunciato durante lo sfiducia-day organizzato domenica scorsa davanti al Pirellone. E’ necessario riportare nelle istituzioni la cultura della legalità, solo così si potranno formare i veri anticorpi contro la corruzione. Anche la giunta Maroni dopo quella di Formigoni su questo tema ha fallito, per questo i lombardi ora devono tornare al voto.
Silvana Carcano, Gianmarco Corbetta e Giampietro Maccabiani – Portavoce del M5S Lombardia e membri della Commissione Antimafia