A seguito di numerose segnalazioni da parte degli enti locali che lamentano una violazione del diritto di accesso ai bandi regionali, il M5S Lombardia ha depositato un’interrogazione (scarica qui) evidenziando le criticità provocate dal metodo del c.d. “click day” e per chiedere una revisione di questa metodologia.
Iolanda Nanni, consigliere regionale M5S e prima firmataria dell’interrogazione, dichiara: “Il processo di innovazione e informatizzazione della P.A. non può sacrificare, i diritti di partecipazione al procedimento amministrativo, di piena concorrenzialità, apertura al mercato e parità di trattamento dei soggetti interessati. Questo rischio è maggiore quando l’accesso ai contributi e finanziamenti pubblici, attraverso bandi pubblici, avviene per il tramite di procedure “a sportello”, il cui funzionamento non sempre è in grado di garantire la trasparenza, l’imparzialità e l’efficacia dell’azione amministrativa.”
“Il click-day – continua Nanni – cioè l’inoltro telematico della domanda di partecipazione con accesso in ordine cronologico fino ad esaurimento delle risorse disponibili è un metodo ormai diffuso nei bandi pubblici (non solo regionali) che sta penalizzando di fatto molti enti locali che si vedono esclusi dall’accesso al bando regionale, dopo aver speso tempo e risorse per redigere i progetti. In particolare, nella nostra interrogazione regionale abbiamo messo a nudo le anomalie legate alla metodologia del “CLICK DAY” rilevate con riferimento a un recente bando regionale che ha stanziato delle risorse per la riqualificazione energetica degli edifici di proprietà di Comuni sino a 1000 abitanti ed di altri piccoli enti locali. Questo bando ha visto circa 400 comuni lombardi interessati e muniti di credenziali di accesso al sistema, ma cionostante, a causa del malfunzionamento del sistema di inoltro telematico della richiesta di contributo (“SIAGE”), molti Comuni non hanno potuto accedere al sistema facendo domanda di partecipazione. Dalle prime informazioni ricevute dall’Ufficio responsabile dell’istruttoria, risultano aver completato in tempo utile la procedura solo 35 Comuni a fronte di circa 400 richieste, saturando subito le risorse disponibili pari a 7 milioni di euro. Molti Comuni ci hanno segnalato che la principale anomalia è stata quella relativa all’eccessiva lentezza e inefficienza del sistema telematico per la presentazione della domanda di accesso al contributo, che, nel giro di soli trenta minuti – un tempo oggettivamente troppo stringente per effettuare il caricamento delle domande e della cospicua documentazione da allegare alla stesse – ha reso impossibile a molti Comuni il completamento e l’invio delle domande di contributo”
“Il CLICK-DAY – continua Nanni – non sembra aver adeguatamente garantito il diritto degli Enti interessati di partecipazione al procedimento amministrativo, di piena concorrenzialità e apertura al mercato a parità di condizioni, minando la trasparenza, l’imparzialità e l’efficacia della stessa azione amministrativa. Abbiamo verificato che, in un caso analogo, il TAR Lazio dichiarò l’illegittimità dell’avviso pubblico e chiediamo, pertanto, che anche per il recente bando regionale, chiediamo che sia sospesa l’istruttoria in atto, al fine di garantire la piena concorrenzialità e parità di trattamento ai Comuni, aventi i requisiti, che, a causa del malfunzionamento del sistema “SIAGE”, si sono visti automaticamente esclusi dalla possibilità di concorrere per l’accesso al beneficio, non avendo potuto presentare a monte domanda di partecipazione. Inoltre, abbiamo richiesto di costituire un tavolo tecnico per individuare modalità procedurali alternative rispetto a quelle del “click day”, con la previsione di tempistiche e criteri che non rendano eccessivamente gravoso l’inoltro telematico delle domande di partecipazione a tutti quei bandi che prevedano contributi e finanziamenti regionali, anche rafforzando il sistema dei controlli sulla trasparenza e sulla funzionalità delle procedure informatizzate.”