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Spacca la testa a una ragazza sul treno. E’ il flop dell’operazione “sicurezza sui treni” di Maroni

aggressione 2

Quello che è successo sabato scorso su un treno regionale Bergamo-Milano fa rabbrividire. Una ragazza di 22 anni alle ore nove di sera è stata aggredita ferocementeper 15 euro e uno smartphone. Questo è il bottino per cui il malvivente, che si aggirava liberamente sul treno, ha quasi rischiato di ammazzare una ragazza, che ora è ricoverata al San Raffaele dove sarà operata alla testa per ridurre la frattura e curata alla mano usata per proteggersi faccia e testa dalle martellate. La Lega Nord ha venduto l’operazione “Security Team” di Trenord come la panacea al problema della sicurezza, ma il fallimento è totale. Servono azioni concrete e non operazioni di mera facciata a fine propagandistico. E’ importante sottolineare, oggi più che mai, che quelli che il governatore Maroni aveva spacciato come “vigilantes” sono semplici “assistenti alla clientela” assunti senza alcun titolo per prevenire ed intervenire in caso di aggressioni e rapine sui treni. Come dimostrato da questa triste vicenda non solo la copertura di questo personale è insufficiente ma, anche se fossero stati presenti, non avrebbero potuto fare niente per fermare l’imboscata. Sono i dati che danno torto a Maroni, non il M5S. Perché l'”operazione vigilantes” non è servita in alcun modo ad arginare i fenomeni di micromilinalità sui treni lombardi, bensì gli indici sugli episodi di violenza sono in costante incremento. Un’operazione fallimentare, costata ai cittadini lombardi ben 7 milioni di euro,  con cui si potevano assumere guardie giurate, abilitate ad intervenire in flagranza di episodi di aggressione ed attivando un piano di prevenzione. Il problema della sicurezza sui treni è da affrontare in modo serio e non con gli annunci. I lombardi non possono affidare la loro sicurezza al pressapochismo leghista che ha ottenuto fin qui meno controlli, meno sicurezza, meno espulsioni, più costi e burocrazia a spese di tutti noi. E’ osceno che l’aggressore di origini romene, già conosciuto alle forze dell’ordine e espulso, potesse circolare liberamente nel nostro Paese. Questo delinquente poteva togliere la vita a una ragazza italiana innocente. Le responsabilità sono di Renzi, che si occupa solo di sicurezza delle banche e mai di quella dei cittadini, e del suo ministro degli interni che assomiglia sempre più ad un fantoccio. Tra il flop delle espulsioni e il bluff del reato di clandestinità è chiaro che la sicurezza non è nell’agenda di chi governa la Lombardia e l’Italia.

Iolanda Nanni – Consigliere del M5S Lombardia e membro della Commissione Trasporti
Stefano Buffagni – Capogruppo del M5S Lombardia

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