Oggi in Commissione regionale Attività produttive e occupazione si è tenuta un’audizione surreale con l’Assessore al Post-EXPO. Non solo nella relazione presentata dall’Assessore (sull’Atto integrativo all’Accordo di Programma Expo, sulla Programmazione Fast Post Expo, sul Progetto della Fondazione La Triennale di Milano e sullo Human Technopole – Campus Universitario e progetto IBM) si elencano una serie di progetti e iniziative evanescenti (orti botanici, campi sportivi, summer school, gite scolastiche, etc) ma l’Assessore non ha fornito nessuna risposta in merito alle questione relative all’impatto che i progetti avranno su produzione e occupazione, a fronte del grande investimento già effettuato da Regione Lombardia.
L’assessore nasconde il vuoto totale della programmazione di questa giunta sul dopo Expo dietro un elenco di iniziative ipotetiche ma non ci è dato sapere, a fronte di 79 milioni investiti di cui 50 coperti da Regione Lombardia, quale sia il piano economico e le ricadute occupazionali né come e dove sono state stanziate queste ingenti risorse. L’assessore è venuta in Commissione a venderci la solita fuffa tralasciano ogni aspetto realmente importante per la cittadinanza.
Calendarizzare quest’audizione in Commissione produttive è stata una mossa strategica per evitare di affrontare i tempi più scottanti come quello delle bonifiche e dell’agibilità dei terreni.
Come pretende l’Assessore Brianza di costruire un campus universitario sull’area se i terreni sono ancora classificati in tabella B, quindi non edificabili? E come può pensare di considerare tra le legacy di Expo la realizzazione di una messa in sicurezza per una falda acquifera inquinatissima? Siamo al paradosso totale. Aggiungo che le modifiche integrative all’Atto servono per rinnovare e prorogare bandi in maniera indefinita, come solo noi italiani possiamo fare. Tra le tante domande a cui non ha risposto l’assessore Brianza ce n’è poi una che mi sta a cuore: dov’è il bando per la ristorazione che partirà dal 25 maggio? noi non troviamo traccia in nessun sito istituzionale!”.
Sul post Expo occorrerebbero delle indicazioni di maggior dettaglio sull’utilizzo della dotazione finanziaria per comprendere il rapporto tra le risorse stanziate e gli impegni-progetti previsti, che appaiono riduttivi e sproporzionati rispetto al piano economico di sviluppo dell’area.
Già 4 mesi fa abbiamo richiesto audizione con l’Assessore Brianza in Commissione Territorio e Infrastrutture, ma non si capisce per quale ragione il tema non sia stato mai trattato in quella sede. Peraltro, in Attività produttive ci è stato contestato che i quesiti formulati non hanno pertinenza rispetto alle tematiche attività produttive, occupazione, commercio, turismo; temi questi che presuppongono invece una valutazione preliminare sulla fattibilità dei progetti che si intendono realizzare.
Segnaliamo poi numerosi elementi, nell’Atto integrativo dell’Accordo di Programma, in cui si utilizzano frequentemente espressioni assolutamente vaghe e generiche del tipo “si potrà valutare …”, “eventuale …”, indicative della totale assenza di atti concreti, di una precisa tempistica e incompatibili con l’ormai imminente apertura del sito per il Fast Post Expo.
Fra i nodi ancora irrisolti sull’iniziativa anche la mancata pubblicazione del bando per l’esercizio delle attività di ristorazione (più volte da noi richiesto), della cui esistenza l’Assessore ha dimostrato di essere totalmente all’oscuro e di cui non risulterebbe alcuna traccia sul sito di Regione, in violazione dei principi di pubblicità e trasparenza.
Segnaliamo inoltre la previsione contenuta nell’Addendum all’Atto integrativo, in cui si precisa che l’assunzione degli impegni relativi alle attività di manutenzione e gestione di infrastrutture, impianti, manufatti e spazi potrà realizzarsi anche attraverso il subentro di Arexpo SpA ai contratti stipulati o in fase di aggiudicazione da parte di Expo 2015 SpA. Una previsione, questa, che desta forti perplessità sulle modalità e sulle tempistiche, mancando qualsiasi indicazione sui bandi e sulle relative scadenze che dovrebbero essere soggetti all’applicazione delle regole del codice appalti.
Ancora nell’Atto integrativo si fa impropriamente riferimento all’intervento del MISE, che viene erroneamente ricompreso nella “legacy” (eredità) di EXPO. Già lo scorso dicembre 2015 abbiamo richiesto la misurazione del livello di inquinamento sulla base della relazione di Arpa, nella quale risultano elencati i nominativi delle aziende responsabili delle contaminazioni ambientali dell’area. Richiediamo pertanto una correzione dell’Atto integrativo affinché si specifichi che i costi dell’inquinamento ricadono sui privati responsabili, in quanto costi che non deve sostenere Expo. Manca, peraltro, qualsiasi considerazione sulla compatibilità e l’impatto ambientale, aspetto che abbiamo più volte denunciato e portato all’attenzione della Giunta regionale.
Tra le altre questioni rimaste in sospeso: il concerto del 1° maggio, il grande orto planetario, la summer school, il collaudo dei manufatti provvisori, la bonifica dei terreni…
Insomma c’è abbastanza materiale per continuare a tenere i riflettori puntati su futuro dell’Area Expo.
(foto: Gian Mattia D’Alberto/LaPresse28-10-2011 Milanocronaca – EXPO 2015 – posa della prima pietra al cantiere di Rho Fieranella foto: l’inizio lavori Gian Mattia D’Alberto/LaPresse28-10-2011 MilanEXPO 2015 in the photo: the working start)