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Impianto pirolisi Retorbido: rischio di nuova “via crucis”. M5S chiede parere dell’Avvocatura Regionale

Iolanda Nanni, consigliere regionale pavese M5S dichiara: “La recente delibera di Giunta n. 5204 del 23 maggio 2016 che introduce il criterio “escludente” per la localizzazione di impianti di smaltimento rifiuti all’interno dell’area del Corridoio primario della RER (Rete Ecologica Regionale) relativo al torrente Staffora, di fatto reintroduce quel vincolo che un anno fa la Provincia di Pavia stralciò dal PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) e che il M5S denunciò già con un’interrogazione datata 14 maggio 2015, cioè oltre un anno fa. Il che, apparentemente, potrebbe sembrare risolutivo per il rigetto del progetto dell’impianto di pirolisi a Retorbido. Tuttavia, mentre l’Assessore Terzi canta vittoria anzitempo dichiarando di aver messo una “pietra tombale” sull’impianto di pirolisi a Retorbido, il M5S ci va coi piedi di piombo. Infatti, abbiamo immediatamente sottoposto la delibera all’esame dei nostri legali poiché riteniamo che la parola “FINE” possa essere messa solo quando la Commissione di VIA avrà decretato il rigetto del progetto e solo dopo aver esaminato su quali fondamenta giuridiche il rigetto sarà basato. Basare il rigetto dell’impianto di pirolisi sulla sola esistenza di questa delibera, infatti, espone il territorio a nuovi rischi: infatti, la società proponente potrà fare ricorso al TAR e ciò comporterà una nuova via crucis che potrà durare svariati anni.

“Proprio per questo motivo –  incalza Iolanda Nanni – abbiamo anche chiesto all’Assessorato Regionale all’ambiente di fornirci copia del parere dell’Avvocatura Regionale sull’applicabilità della DGR X-5204 emanata il 23 maggio 2016. C’è da immaginare, infatti, che la Terzi e la Giunta Regionale, prima di partorire questa delibera, si siano quanto meno premurati di richiedere all’Avvocatura un autorevole parere sia sull’applicabilità della stessa al caso Retorbido, sia sulla valutazione dei rischi e delle conseguenze in capo a Regione, in caso di ricorso da parte della IET. Il M5S si auspica che la Commissione di VIA rigetti il progetto non solo sulla base della recente delibera, ma dei numerosi criteri ostativi, nonché vizi di forma da noi evidenziati nelle quattro interrogazioni regionali depositate a partire da gennaio 2015 ad oggi.

“In altre parole – conclude Iolanda Nanni – esistono strade più solide per motivare il rigetto del progetto senza rischiare ricorsi giudiziari, basti pensare all’esempio della Provincia di Novara, che rigettò un analogo progetto di pirolisi giudicando la tecnologia della pirolisi stessa incompatibile con le norme ambientali e sanitarie, senza che la società proponente (sempre IET) facesse ricorso. A proposito, il M5S la nostra prima interrogazione, depositata il 22 gennaio 2015, cioè alcune settimane prima dell’avvio dell’iter di Valutazione di Impatto Ambientale in Regione Lombardia, allertando la Regione su questa macroscopica criticità. Come ulteriori criteri ostativi, fra i più macroscopici, abbiamo la – di fatto – natura sperimentale dell’impianto, che abbiamo rilevato nell’interrogazione depositata il 21 dicembre 2015, nonché le carenze nelle integrazioni documentali depositate dalla società proponente, da noi rilevata con la recente interpellanza datata il 20 maggio 2016. Il M5S è stata l’unica forza politica a rilevare tecnicamente tali e tante criticità sul progetto di pirolisi e lo ha fatto sempre nero su bianco con azioni istituzionali regionali depositati agli atti e consultabili sul sito del Consiglio Regionale, ricevendo dall’Assessorato Ambiente sempre risposte evasive e superficiali nel merito. Come M5S, auspichiamo quindi che ora Regione indirizzi in modo deciso la Commissione VIA a rigettare il progetto non solo sulla base della recente delibera, ma anche e soprattutto sui ben più solidi criteri ostativi da noi già evidenziati in quest’ultimo anno e mezzo al fine di scongiurare il rischio di ricorsi giudiziari.”

Iolanda Nanni – Portavoce Regionale del M5S Lombardia

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