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Accoglienza a Como, un business da 3 milioni all’anno (IL REPORT DEL SOPRALLUOGO DEL M5S)

I portavoce del M5S Luca Ceruti (Comune di Como), Stefano Buffagni (Regione Lombardia), Manlio Di Stefano (Camera) lunedì 18 luglio hanno visitato il centro di prima accoglienza di Tavernola a Como, una struttura dei Salesiani che il governo ha trasformato in un grande Hub d’emergenza che può ospitare fino a 340 migranti. Nel centro di Como, dopo aver parlato con il prefetto della città che ci ha accompagnato nel sopralluogo, scopriamo che mediamente il tempo in cui i migranti soggiornano nella struttura si aggira intorno all’anno, un limbo in cui queste persone non sanno né quale sarà il loro futuro, né sono messi in condizione di aiutare la comunità. Come racconta il portavoce del M5S nel Comune di Como l’Assessore ai Servizi Sociali Bruno Magatti non ha mai dato possibilità di lavoro a questi migranti, che invece hanno voglia di mettersi in gioco. Ma sono proprio questi grandi numeri, la quantità di persone ospitate e il tempo di soggiorno, a destare maggiore preoccupazione. Facendo i conti, considerando una media di 300 ospiti costanti tutto l’anno, per 34 euro a migrante, si arriva un giro di denaro, al netto dei costi vivi (costo personale, affitto, etc) di oltre 3 milioni di euro l’anno. Come “mafia capitale” ci insegna, quello dei migranti rischia di diventare un vero è proprio business per chi, con la scusa dell’accoglienza, pensa di ottenere facili guadagni. Per questo è necessario monitorare una struttura importante come questa che inoltre ha ottenuto l’affidamento diretto senza bando di gara. Controllare questa e tutte le altre strutture presente sul nostro territorio per evitare che in Lombardia non si consumi il banchetto di “mafia capitale”, sulla pelle di chi soffre: prevenire è meglio che curare. Il M5S è attivo a tutti i livelli, in Comune, in Regione e in Parlamento, dove continuiamo a chiedere che i tempi della burocrazia per lo l’esito delle pratiche siano drasticamente ridotti (la media europea è 6 mesi ma in Italia si arriva a oltre un anno), incrementando le commissioni territoriali sui territori, e soprattuto chiediamo che venga applicato il modello dell’accoglienza diffusa, per avere un 1 migrante per 1000 abitanti. Solo così si può evitare la “ghettizzazione” dei profughi in grandi strutture che, come spiegato rischiano di trasformare l’accoglienza in un business.

I portavoce del M5S Luca Ceruti, Stefano Buffagni e Manlio Di Stefano

 

 

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