Il 22 luglio scorso la Città Metropolitana di Milano ha dato parere ambientale favorevole per la realizzazione a Casorezzo e Busto Garolfo di una discarica da 500.000mc di rifiuti speciali, l’ennesima presente sul territorio dell’ATEg11 che infatti ne contiene una attualmente attiva da 277.000mc sempre di rifiuti speciali e, in passato, ne ha viste almeno altre 2 di rifiuti inerti. Ma non basta: il provvedimento prevede anche l’autorizzazione a scavare 1.860.000mc di terra, in un area in cui ne sono già stati scavati oltre 2.400.000 mc; il tutto su un corridoio ecologico fondamentale per la Lombardia e all’interno di un’area protetta (PLIS Parco del Roccolo). In sede di procedura di VIA svolta presso gli uffici della Città metropolitana di Milano, i cittadini hanno chiesto di poter partecipare alle conferenze dei servizi, ma è stato loro limitato l’accesso e negata la parola, oltre che ignorati i loro pareri e osservazioni.
La Lombardia, ed in particolar modo alcune zone, continuano a pagare caro le politiche di chi ha governato la regione in questi ultimi 30 anni, vedi ad esempio la Lega Nord, che ha permesso uno scempio ambientale senza precedenti: pensiamo al consumo di suolo, con speculazioni edilizie, cementificazioni, costruzione di opere completamente inutili (vedi la Brebemi), al livello di inquinamento di molti fiumi e del territorio, con innumerevoli aree da bonificare, per le quali i soldi non si trovano mai o quando vengono dati sono pochissimi (per la Brebemi 60 milioni sono stati trovati in un attimo). La Regione non si è mai opposta seriamente alla realizzazione di inceneritori e discariche, approvando praticamente tutto, salvo ultimamente in zone ormai compromesse (vedi la provincia di Brescia). L’ambiente e la situazione in cui ci troviamo ora è il risultato della miopia e dell’insensibilità di chi governa la regione da decenni.
Uno dei motivi per cui è stato possibile dare parere favorevole al progetto è stato il “criterio preferenziale”, stabilito proprio da Regione Lombardia nel 2014 con il piano regionale di gestione dei rifiuti, cioè laddove ci sono già aree degradate o dismesse e sono già presenti cave o attività, quelle zone sono da considerarsi “preferenziali” per le discariche… In sostanza si dice “dove l’ambiente è compromesso, lì continuiamo ad aggravare la situazione”! Bisognerebbe invece cominciare a bonificare e tutelare maggiormente quei territori!
Il M5S aveva depositato una interrogazione ad aprile alla Giunta Lombarda, chiedendo, tra le altre cose, di fare una caratterizzazione delle aree già cavate e di quanto già conferito nelle discariche esistenti e di verificare le distanze fra l’impianto e le aree residenziali. Ad oggi non ci è pervenuta alcuna risposta! Sono passati oltre 3 mesi e tutto tace! Questo fa capire l’interesse di Regione Lombardia per il territorio, vale a dire nullo! Il Comitato Salviamo il Paesaggio Casorezzo, insieme ai cittadini, associazioni e comitati della zona, continuerà a presidiare l’area anche con assemblee aperte (‘Aperti per ferie’) , ma presenterà anche un dettagliato ricorso al TAR Lombardia contro il decreto VIA della Città metropolitana di Milano.