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Alta velocità Milano Brescia: l’Assessore Sorte schiva la censura del M5S grazie al PD

Dopo aver dato “buca”, nei mesi scorsi, alle sedute di Commissione e d’Aula del Consiglio Regionale sul caso dell’alta velocità sulla tratta Milano-Brescia, il M5S ha proposto alle forze di opposizione di presentare insieme una mozione di censura a Sorte per chiederne le dimissioni. Motivo? Le gravi responsabilità dell’Assessore Regionale ai Trasporti che, in tutta la vicenda, si è trincerato dietro a un vergognoso immobilismo che ha permesso a TRENITALIA di agire sostanzialmente indisturbata sulla Milano-Brescia. Mentre il PD si è sfilato dalla vicenda, comportandosi da stampella della maggioranza e disinteressandosi della questione, il M5S ha comunque deciso di presentare oggi in Aula del Consiglio Regionale un’interpellanza per stigmatizzare le gravi responsabilità di Sorte che non possono passare inosservate.

Iolanda Nanni, consigliere regionale M5S, prima firmataria, dichiara: “Non ci sorprende che il PD abbia salvato Sorte da una mozione di censura che lo avrebbe inchiodato alle sue responsabilità. Il PD ci ha ormai abituati a vederlo comportarsi come stampella della maggioranza, anche in Regione Lombardia. Con la propria indisponibilità, il PD ci ha materialmente impedito di presentare la mozione ma noi abbiamo comunque presentato un’interpellanza in Aula del Consiglio Regionale in cui inchiodiamo Sorte alle sue gravi responsabilità, evidenziando – documenti alla mano – l’immobilismo suo e del suo assessorato di fronte alle ingerenze di TRENITALIA nella vicenda Alta Velocità sulla Milano-Brescia. Immobilismo che costa oggi alle tasche dei cittadini lombardi 900.000 euro all’anno e il taglio del servizio ferroviario per i pendolari: tale è l’ammontare versato da Regione Lombardia nelle casse di TRENITALIA per “sanare” il guaio combinato, e cioè per far salire sui FrecciaRossa i pendolari muniti di abbonamento Carta Plus sulla Milano-Brescia.”

“TRENITALIA ha avviato la programmazione a gennaio 2016, lo annunciò il Sole 24 ore, ma Sorte evidentemente dormiva sonni felici. Si è svegliato solo a cose fatte, a fine marzo 2016, come ha lui stesso candidamente ammesso rispondendo alla nostra interpellanza e aggiungendo che erano state sentite solo a posteriori, quindi a giochi fatti, le rappresentanze dei pendolari che naturalmente hanno protestato su tutti i fronti. Il fatto è gravissimo ed evidenzia l’assoluta mancanza di autorevolezza dell’Assessorato Regionale ai Trasporti che si fa bagnare il naso da TRENITALIA senza essere in grado di tutelare i diritti dell’utenza lombarda della linea Milano-Brescia. Quanto accaduto sulla MI-BS può essere sintomo di un gioco sporco che sta avvenendo nella Giunta lombarda con la complicità del Governo Renzi: da una parte si finge di voler tutelare i pendolari ed investire nel SFR, dall’altra si scende a compromesso con un’azienda, TRENITALIA, il cui core-business è solo l’investimento sull’Alta Velocità e quindi la progressiva diminuzione del servizio ferroviario regionale.

Uno scivolone assai pericoloso quello dell’assessore che oggi ha dovuto darci conferma del proprio immobilismo e incapacità a gestire la programmazione ferroviaria lombarda. Conseguente beffa è stata l’idea di far pagare ai lombardi gli errori dettati dal suo ritardo nell’agire. Infatti, Regione Lombardia, oltre che calare le braghe di fronte a Trenitalia e ai lombardi, ha deciso di pagare a TRENITALIA 900.000 euro all’anno per far salire i pendolari della linea sui treni di lusso FrecciaRossa, utilizzando risorse preziose che – nella generale scarsità – si sarebbero potute investire sul servizio ferroviario regionale per acquistare o fare manutenzione sui treni o per potenziare le nostre infrastrutture regionale. Invece, questi soldi andranno nelle casse di TRENITALIA il cui core-business è solo quello di fare profitto su linee “commerciabili”. Un precedente pericolosissimo che, nell’incuranza e ignavia dell’Assessore Sorte, potrebbe dare il via libera a TRENITALIA per riprogrammare il servizio anche su altre linee molto utilizzate dai pendolari, come la Milano-Genova. Tutto ciò a discapito dei pendolari lombardi. Il M5S ha smascherato l’ipocrisia di questa Giunta lombarda che, dietro gli slogan propagandistici, sta procedendo allo smantellamento del trasporto pubblico ferroviario”.

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