Domani, in seduta d’Aula del Consiglio Regionale, la consigliera regionale pavese del M5S, Iolanda Nanni, rimette sul piatto della Regione la questione di Retorbido e torna a chiedere il RIGETTO del progetto. Lo fa depositando il suo quarto atto istituzionale contro l’inceneritore di Retorbido, un’interpellanza, che evidenzia le gravi criticità, e che si sofferma anche sulle lacune della valutazione di impatto sanitario (VIS), depositata dalla IET a fine marzo scorso, che risulta incompleta e deficitaria.
Iolanda Nanni dichiara: “Da gennaio 2015 a oggi, con quattro interrogazioni, il M5S ha evidenziato che il progetto dell’inceneritore di Retorbido è un pasticcio che fa letteralmente acqua da ogni parte. Oggi è emersa una ennesima criticità: infatti le integrazioni fatte dalla IET sulla valutazione di impatto sanitario, affidata all’Istituto IRCCS Mario Negri, risultano incomplete e deficitarie. E’ gravissimo che la IET, che ha avuto a disposizione oltre un anno per farlo, non sia stata in grado di fornire una documentazione completa ed esaustiva sulle emissioni pericolose. L’Istituto Mario Negri, incaricato dalla IET, dichiara chiaramente di aver fatto un’analisi solo parziale, riservandosi di effettuare un secondo approfondimento per giugno 2016, oltre quindi i tempi prescritti dalla legge, già ampiamente scaduti.
“Nell’interpellanza – continua Nanni – chiedo alla Regione di rigettare il progetto, essendo scaduti tutti i termini per IET per presentare integrazioni ed avendo la stessa depositato un’analisi incompleta e parziale sugli impatti sanitari e ambientali delle emissioni. La normativa infatti prescrive che tutte, nessuna esclusa, le emissioni inquinanti e potenzialmente pericolose per la salute debbano essere analizzate nell’iter di autorizzazione, con tempi certi e scadenze perentorie. La normativa pertanto non consente alla società proponente di depositare valutazioni di impatto sanitario che analizzino solo in parte le emissioni pericolose, trascurandone altre con un generico rimando al domani, chissà quando. Tempo scaduto: è ora di tirare i remi in barca: i tecnici di Regione Lombardia hanno davanti una sfilza talmente lunga di criticità macroscopiche che dovrebbero essere ciechi per non essersene ancora accorti.”
“Con decreto del 19 settembre 2016 – continua Nanni – Regione Lombardia ha di nuovo preso tempo, prolungando di altri 60 giorni il procedimento di valutazione di impatto ambientale. Questa proroga è del tutto ingiustificata perché Regione ha già in mano tutti gli elementi per rigettare il progetto senza ulteriori esitazioni e cincischiamenti. La proroga può avvenire solo nei casi in cui è necessario a procedere ad accertamenti ed indagini di particolare complessità, ma nel caso di Retorbido tutte le criticità legate all’assurdo progetto sono state individuate capillarmente ed è assurdo continuare a tenere sulle spine il popolo oltrepadano che da mesi si aspetta una presa di posizione chiara e inconfutabile da Regione Lombardia: il rigetto totale del progetto”.