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Lavoratori Cameron di Voghera. Le proposte del M5S all’azienda e a Regione Lombardia

Stamani, in Commissione IV di Regione Lombardia (Attività Produttive) si è tenuta l’audizione, richiesta il 27 settembre scorso dal M5S, sulla vertenza CAMERON che riguarda 160 lavoratori a rischio di posto di lavoro. All’audizione erano presenti l’Amministratore Delegato della Cameron Italy, le OOSS, il Commissario Prefettizio di Voghera in rappresentanza del Comune, il Presidente dell’Area Vasta (ex Provincia di Pavia) e Confindustria.

La Consigliera Regionale M5S Iolanda Nanni dichiara: “Ho ascoltato con attenzione tutte le richieste effettuate dalle parti convocate e richiesto chiarimenti all’amministratore delegato, Dott. Pastorino, sull’assetto societario della Cameron. E’ emerso che la multinazionale americana Schlumberger ha avviato un’operazione di fusione per incorporazione dell’azienda concorrente Cameron International che si è conclusa ad aprile 2016. Le mie domande avevano lo scopo di comprendere come mai un colosso americano come la Schlumberger compia un’operazione da circa 14 milioni di dollari su un’azienda in crisi. E’ infatti fortissimo il dubbio che tutta l’operazione sia una grande speculazione della multinazionale d’oltreoceano per inglobare e togliere dal mercato un fastidioso concorrente, stante peraltro il periodo di forte crisi del settore oil&gas. E ciò potrebbe essere accaduto sotto gli occhi di lavoratori inermi, senza alcuna preoccupazione da parte della Schlumberger relativa né dei livelli occupazionali, né della expertise ed alta professionalità acquisita, in 40 anni, dai lavoratori Cameron di Voghera, né tanto meno di predisporre uno specifico piano di investimenti sui due stabilimenti Grove e Leeden con sede a Voghera. Una manovra che, per il nostro territorio pavese, può rappresentare un massacro in termini di posti di lavoro, fra i più eclatanti fra quelli sinora abbiamo affrontati in Regione Lombardia. In questo contesto è evidente che Regione Lombardia e lo stesso Stato non possano restare spettatori passivi. Per questo ho richiesto alla Commissione un impegno congiunto di tutte le forze politiche finalizzato a richiedere un intervento incisivo ed autorevole di Regione Lombardia, sia – come fece per il caso AGFA – come mediatore attivo, sia al fine di mettere in atto tutti gli strumenti che la legge prevede per garantire i livelli istituzionali e gli investimenti nelle due unità vogheresi: ad esempio attraverso la sottoscrizione di un Accordo di Competitività, strumento che consente all’azienda di usufruire di finanziamenti pubblici a fondo perduto, ma in cambio di garantire alla Regione la salvaguardia dei posti di lavoro ed investimenti costanti sui due stabilimenti in un arco temporale di medio-lungo periodo.”

“L’Amministratore Delegato – continua Nanni – in risposta a questa mia proposta, ha ammesso che non era a conoscenza di questo importante strumento messo a disposizione delle aziende da Regione Lombardia e che si renderà disponibile a valutarne la fattibilità. Occorre ora mettere nero su bianco gli impegni che Regione deve adottare su questo drammatico caso ed è per questo che ho proposto ai colleghi commissari di farmi promotrice di una mozione urgente da portare in Consiglio Regionale alla prima seduta d’Aula utile, proposta che è stata accolta favorevolmente dai presenti. Ho fatto infine presente che il licenziamento di 160 lavoratori in aree economicamente depresse come a Voghera o nell’intero territorio pavese, equivale a una perdita secca di 1.600 lavoratori in rapporto ad altre aree lombarde dove lo sviluppo e gli investimenti sono in priorità nell’agenda politica. La Provincia di Pavia va svecchiata perché da troppi anni, è fanalino di coda in tutti i settori, a causa di una classe politica disattenta e incapace, con conseguenze sempre più drammatiche per i cittadini e i lavoratori che pagano questo lassismo a caro prezzo. Il M5S si propone un programma di sviluppo basato sulla valorizzazione dell’immenso know-how, capacità e bellezze delle nostre terre, un programma che torni a far brillare i nostri territori di luce propria, che possa calamitare da noi investimenti e innovazione, tale da farla risorgere e tornare competitiva”.

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