La consigliera regionale Silvia Piani (LEGA NORD) ha presentato una mozione dal titolo “Ottimizzazione della gestione dei fanghi da depurazione” che in realtà svela chiaramente la posizione della LEGA sui fanghi, mettendosi dalla parte delle società fanghiste. Infatti, da una parte, chiede un supporto di Regione ai Comuni per estendere la fascia di rispetto dallo spandimento fanghi, supporto che si potrebbe evitare se Regione deliberasse direttamente l’estensione della fascia di rispetto ai 500metri, dall’altra, chiede incentivi per il potenziamento delle linee di produzione delle società fanghi, andando a favorire questi impianti anziché stringere i vincoli per limitare lo spandimento dei fanghi in agricoltura.
Iolanda Nanni, consigliera regionale M5S, dichiara: “Siamo costernati da questa mozione che, nei contenuti, finge di agevolare i Comuni che vorrebbero estendere la fascia di rispetto per lo spandimento fanghi fino a 500metri (oggi, la Regione prevede un limite minimo precauzionale pari a 100mt) con un presunto “supporto tecnico” regionale. I Comuni devono comunque spendere dei soldi per adottare le varianti al PGT e pagare urbanisti che le redigano, ed i loro costi ed oneri potrebbero essere evitati semplicemente con una delibera regionale che estendesse questa fascia di rispetto a 500metri. Dall’altra parte, secondo la consigliera proponente questa assurda mozione, la Regione dovrebbe preoccuparsi di valutare incentivi alle società fanghi affinchè provvedano al potenziamento delle loro linee di produzione. E questa è la controprova della posizione della LEGA in tema fanghi. Si maschera infatti dietro a un provvedimento del genere, tutto l’interesse della Lega a questo business che sta rovinando in maniera irreparabile i nostri suoli agricoli. Ciò vanificherebbe tutto l’impegno dei Comuni per arginare lo spandimento fanghi in agricoltura, un vero e proprio business che ha portato alla “saturazione” di intere province agricole, come quella di Pavia che, da sola, ha il doppio RECORD in Lombardia di impianti fanghi e di tonnellate di fanghi sparse (400.000 tonnellate l’anno, la metà dei fanghi prodotti nell’intera Lombardia). La LEGA forse non sa che la biodiversità, che è la ricchezza dei nostri suoli agricoli, sta gradualmente venendo compromessa da questa pratica. Il M5S chiederà di modificare il testo della mozione e metterà il Consiglio Regionale di fronte a un out-out: se davvero si intende aiutare i Comuni, allora Regione Lombardia provveda a decretare l’ampliamento della fascia di rispetto a 500metri per i Comuni lombardi e stralci l’assurda richiesta di valutare incentivi pubblici alle società fanghi. Chi ha scritto questa mozione forse non ha compreso le gravi conseguenze che l’approvazione della stessa potrebbe comportare sui territori ed il vantaggio che procurerebbe al business dei fanghi, a discapito dei cittadini. Peraltro, la mozione della LEGA è in netta contraddizione sia con le raccomandazioni di ISPRA, che invita Regione lombardia a ridurre gradualmente lo spandimento fanghi, sia con le indicazioni di Regione Lombardia stessa, che nel piano di gestione rifiuti del 2014 prevede appunto la progressiva limitazione allo spandimento fanghi.
“Inoltre – conclude Nanni – domani in Aula chiederò una moratoria per le autorizzazioni in corso e le nuove autorizzazioni di impianti fanghi o di potenziamento di impianti fanghi già esistenti, per quei territori “saturi” come le Provincie di Pavia e di Lodi. Se si vuole operare per limitare i danni all’ambiente e alla salute umana di questa pratica, Regione Lombardia ha gli strumenti per agire subito ed ha il dovere di attivarsi con una mozione che incida realmente sull’uso dei fanghi in agricoltura.”