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Defr 2016, la solita dichiarazione d’intenti.

Il Dedr, Documento di economia e finanza regionale è un atto programmatorio fondamentale, il quarto di questa legislatura regionale, da cui discendono i principali atti strategici della Regione. Purtroppo anche quest’anno, pur avendo atteso sino ad ottobre sperando di trovare un documento più vicino alla nostra visione e nel quale fossero presenti degli elementi di discontinuità ci siamo invece ritrovati di fronte alla solita descrizione di un quadro generale di esagerato ottimismo sul quale vengono innestati un insieme di buone intenzioni, miscelato con altre scelte poco condivisibili, e spesso lontane da un’idea di sviluppo sostenibile. Nel complesso non passa inosservata una certa genericità che contraddistingue l’intero documento che sembra redatto con la logica del mero adempimento e non con la reale volontà di fornire uno strumento utile ed aggiornato per la programmazione. Gli obiettivi vengono inoltre ciclicamente riproposti e manca qualunque cenno alle iniziative concrete intraprese dalla Giunta Regionale per portarli realmente a compimento. Ci sembra una grave mancanza che nel Defr (ed anche nella risoluzione) ci siano solo dei scarni riferimenti agli impegni riguardanti l’assetto istituzionale che deriverebbero dall’eventuale approvazione della riforma costituzionale; le conseguenze sarebbero infatti, come sappiamo, piuttosto rilevanti, e dunque un approfondimento sui possibili scenari ci pare doveroso. A livello di programmazione economico-finanziaria pare che questo Defr non tenga conto della contingente situazione contabile che ha invece fortemente condizionato la stesura del bilancio imponendo per i prossimi esercizi forti contrazioni agli investimenti (e quindi ci pare opportuno il richiamo formulato nella risoluzione). Sono presenti poi diffusi riferimenti ad interventi sul contenimento delle spese (specie quelle di funzionamento), ma le azioni da mettere in campo restano piuttosto vaghe e poco incisive e dunque molto probabilmente incapaci di garantire i risultati sperati. Avremmo inoltre desiderato un impegno più forte sul patto territoriale incentivato; continuiamo infatti a ritenere necessario che Regione Lombardia preveda degli spazi finanziari adeguati perlomeno a favore dei piccoli comuni (quelli sotto i mille abitanti) per fare fronte agli impegni di spesa assunti negli anni durante i quali non erano sottoposti al patto di stabilità ed evitare così che vengano ulteriormente penalizzati in questo periodo di estrema difficoltà. In materia di lotta all’evasione fiscale viene dato risalto alla collaborazione con l’Agenzia delle Entrate nell’ottica del recupero di nuove risorse così come viene menzionato l’abbandono di Equitalia sul fronte della riscossione delle entrate coattive, ma non c’è alcun cenno sulla contrazione delle entrate da evasione fiscale che già abbiamo riscontrato nel progetto di bilancio. In materia di semplificazione si ripetono gli impegni già annunciati lo scorso anno tesi ad utilizzare lo strumento legislativo come occasione per una reale semplificazione, ma non possiamo non rilevare che sino ad ora abbiamo assistito ad un uso disinvolto di questo strumento operativo da parte della Giunta che lo considera comune un atto omnibus in contrasto con gli obiettivi del Defr. Anche quest’anno infine riscontriamo che in tutto il Defr non viene mai citato il tema della partecipazione dei cittadini alle politiche regionali, alla programmazione e alle opere di sostanziale impatto sociale e questa è una grave carenza a cui purtroppo siamo abituati. Riconosciamo il tentativo rinvenibile nella Risoluzione di riportare il Defr in una dimensione più vicina alla situazione reale e di valorizzare il lavoro svolto nelle commissioni per formulare una proposta tesa a integrare il documento predisposto dalla Giunta con richiami diffusi a problematiche contingenti che non possono non influenzare l’attività di programmazione di Regione Lombardia. Tuttavia, riteniamo che anche la risoluzione andrebbe perfezionata e per questo abbiamo formulato alcuni emendamenti sui punti che abbiamo sottolineato e su ulteriori aspetti che consideriamo imprescindibili per una rappresentazione più reale e convincente.

Eugenio Casalino – Portavoce Regionale del M5S Lombardia

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