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Lo scandalo di Palazzo Beretta

La Lega gioca con i soldi dei lombardi, e noi non ci stiamo più: Palazzo Beretta, un edificio storico nel centro di Milano di proprietà di Regione Lombardia, sede di quella che oggi si chiama Ats Milano e Città Metropolitana, è stato venduto a 25 milioni di euro, ma i costi di gestione che Regione deve affrontare per l’affitto e il trasloco degli uffici Asl collocati al suo interno è di 26 milioni di euro. Che senso ha avuto allora questa operazione? Ecco un altro esempio di come Maroni e i suoi amici sprecano denaro pubblico. Per quest’operazione Infrastrutture Lombarde spa e la stessa Asl avevano assicurato che la spesa per la rilocalizzazione della sede Asl sarebbe stata “decisamente inferiore” rispetto ai proventi derivanti da questa vendita, ma la verità è un’altra.
Infatti il trasferimento degli uffici, deliberato dalla giunta regionale proprio questa settimana, costerà 20 milioni e 740 mila euro, più altri 6 milioni che saranno sborsati per coprire le spese di affitto già maturate per il 2015 e 16 e fino al 2019, in attesa che il trasloco sia completato. Totale della spesa: più di 26 milioni di euro, appunto, contro i 25 incassati dalla vendita Il tutto, chiaramente, a spese dei cittadini. E pensare che chi ha acquistato l’immobile, l’ha rivenduto ad un valore superiore del 52%, cioè a ben 38 milioni di euro! Vale a dire che Regione Lombardia avrebbe potuto pretendere un incasso ben più alto dalla vendita di un palazzo storico nel pieno centro di Milano, sede dell’azienda sanitaria cittadina dal Dopoguerra a oggi. Dietro a questa faccenda ci sono gli uomini della Lega, ovviamente, che hanno motivato l’operazione con i soffitti infiltrati d’acqua, i muri scrostati e i locali in cattive condizioni di Palazzo Beretta: infatti il direttore generale in carica ai tempi dell’operazione era Walter Locatelli, in quota Lega, così come i fedelissimi di Maroni Paolo Besozzi, allora presidente di Infrastrutture Lombarde, e Massimo Garavaglia, assessore all’economia regionale. Perfino Salvini aveva spinto per questa compravendita. Siamo stanchi di queste truffe ai danni dell’economia lombarda, vogliamo che sia fatta chiarezza e che chi ha avuto delle responsabilità in quest’operazione fallimentare ne risponda pubblicamente.

Stefano Buffagni – Portavoce Regionale del M5S Lombardia

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